Otto Chiese sorelle nella Caritas

Le delegazioni Caritas regionali si sono incontrate con il direttore nazionale mons. Vittorio Nozza, presso la casa del 'Germoglio meraviglioso' di Foligno. Illustrata la bozza di programma 2004 -

E’ ormai una consolidata tradizione quella degli incontri annuali tra Caritas italiana e le singole delegazioni regionali. Per le otto chiese sorelle dell’Umbria, l’importante appuntamento si è svolto recentemente presso la sede della delegazione regionale del ‘Germoglio Meraviglioso’ di Foligno. Erano presenti all’incontro il direttore nazionale di Caritas italiana mons. Vittorio Nozza, i suoi collaboratori Paolo Beccegato e Monica Tola, i direttori di tutte le otto Caritas della regione ecclesiastica con il delegato regionale Giocondo Leonardi, il vescovo delegato Ceu per la pastorale della Carità mons. Riccardo Fontana, arcivescovo di Spoleto ‘ Norcia, il presidente della Ceu ed arcivescovo di Perugia ‘ Città della Pieve, mons. Giuseppe Chiaretti, ed il vicario generale della diocesi di Foligno, mons. Giuseppe Bertini. In apertura di lavori, mons. Fontana ha evidenziato come, a suo parere, si stiano ultimamente riannodando le fila tra quella che era la profezia della Chiesa del passato e ciò che si sta vivendo oggi. Da parte sua, mons. Chiaretti ha tenuto a sottolineare come sia sempre più pressante l’urgenza di proporre un modello educativo alla carità secondo lo stile evangelico della gratuità. Essenziale ‘ ha aggiunto il Presidente della Ceu – è anche la collaborazione con gli enti pubblici e con gli altri ambiti dell’attività pastorale, soprattutto la liturgia e la catechesi. Da parte sua, mons. Nozza ha illustrato la bozza di programma 2004 – 2006 di Caritas italiana tessuto tenendo presente il cammino dell’intera Chiesa italiana, come si evince anche dal titolo: Partire dai poveri per costruire comunità. Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia. Lo scorso anno – ha sottolineato il Direttore nazionale – l’attenzione è stata posta soprattutto sulla cura delle relazioni (tra famiglie, tra realtà ecclesiali e tra Chiesa e società). L’anno venturo l’attenzione sarà posta sulla figura dell’animatore Caritas, mentre per l’anno in corso è più che mai urgente (come evidenziato dalla terza parte del documento) fermarsi a riflettere sull’apporto che può dare la pastorale della carità per costruire comunità parrocchiali in grado di affrontare le sfide del terzo millennio. Tutti gli intervenuti hanno concordato sul fatto che è più che mai urgente interrogarsi sul come il servizio ai poveri possa diventare un fattore evangelizzante. Tra i nodi problematici evidenziati, è emersa una certa difficoltà a far diventare eloquenti per la fede le opere realizzate e (il che è un altro aspetto della questione) il non essere sempre in grado di considerare la carità un nutriente per la fede al pari della Parola e dell’eucarestia. Un ottimo esempio di comunione tra chiese sorelle: così è stato unanimemente giudicato l’incontro. Uno stile di comunione che (come ha sottolineato il delegato regionale Leonardi facendo eco ai pensieri dei direttori presenti) andrebbe fatto valere anche in altri ambiti della Chiesa regionale.

AUTORE: Moreno Migliorati