L’incontro con Dio cambia la vita

In diocesi esistono due gruppi del Rinnovamento nello Spirito. Paolo e Umberto raccontano come l'amore di Gesù abbia trasformato la loro vita

Tra i 20mila che qualche giorno fa erano presenti alla Convocazione nazionale del Rinnovamento nello Spirito a Rimini c’erano anche diverse persone della nostra diocesi, sia giovani che famiglie. Nell’arcidiocesi spoletana ‘ nursina il Rinnovamento nello Spirito santo è sorto a San Giacomo nel 1977, sotto la guida di don Luigi Piccioli, che ancora segue il gruppo Nazareth che, coordinato da Paolo Laureti, si incontra ogni sabato sera alle 21. È poi presente un altro gruppo nato nei primi anni ’90 a Beroide, la cui coordinatrice è Daniela Meriggioni, che si riunisce il venerdì alle 20.30 insieme al parroco don Settimio Berzetta. Abbiamo parlato con due giovani della diocesi che da diversi anni fanno parte del RnS per farci raccontare la loro esperienza. Paolo Augusto Menconi è entrato nel Rinnovamento 27 anni fa, insieme ai genitori. Anche quest’anno hai partecipato alla convocazione. Ma le emozioni sono sempre le stesse? ‘Ogni anno è un’emozione nuova, bellissima e per me è importante incontrarci perché si stabiliscono le linee guida del Movimento in pieno e totale ascolto degli insegnamenti della Chiesa cattolica. Quest’anno poi è stato particolarmente emozionante perché si è ricordato il rapporto speciale che c’era con il Papa, un legame che il Rinnovamento si impegna a mantenere anche con il nuovo Pontefice’. Cosa ti dà il partecipare a questa associazione? ‘Aldilà delle difficoltà della vita, al di là delle incoerenze che ognuno ha, l’insegnamento più importante è senz’altro la familiarità con il Signore, la preghiera spontanea.’ Umberto Mazzoli, 31 anni, è entrato nel RnS nel 1999. Cosa hai provato quest’anno? ‘Anche quest’anno è stata una esperienza diversa dagli anni precedenti, perché il Signore è così, ogni volta ti dice e ti dona qualcosa di diverso; di costante però c’è il fatto che in queste ultime convocazioni a livello personale, l’aspetto emotivo è un po’ calato a vantaggio di un’acquisizione di pace, serenità, tenacia, amore, forza per affrontare ogni momento della mia vita; in più ho avuto la conferma che se si pone Gesù come fondamento della propria vita e se noi ci lasciamo usare come strumenti nelle sue mani, potremo vedere le meraviglie delle sue opere nella nostra vita.’ Per tanti giovani il sabato sera è sacro. Non è impegnativo ‘sprecarlo’ passandolo a pregare? ‘In effetti non è stato facile, ma è stato un cammino anche lì; prima di scoprire il RnS per me il sabato era sacro, ma una volta scopertolo ho iniziato ad incrinare questa mia convinzione. Forse a farmi svoltare in questo modo è stato il fatto che il Signore abbia voluto scommettere su di me per fare questo servizio… sinceramente non me l’aspettavo, non mi sentivo adatto,….ma se Lui si fida di me perché io non dovrei fidarmi di Lui?’

AUTORE: Sara Fratepietro