Nuove suore al convento delle ‘Murate’

Domenica 15 maggio arrivano le Francescane dell'Immacolata

Domenica 15 maggio la Chiesa di Città di Castello accoglierà una nuova comunità di suore di vita contemplativa. Sarà il vescovo mons. Pellegrino Tomaso Ronchi, durante la messa celebrata alle ore 17 nella chiesa del monastero, ad accogliere le religiose che si insedieranno nel convento di via dei Lanari, fino a pochi giorni fa residenza delle suore ‘Murate’. Le suore Francescane dell’Immacolata continueranno la tradizione contemplativa delle Clarisse Murate di Città di Castello, sviluppando in tal modo la spiritualità del proprio Istituto che comprende anche la vita puramente contemplativa. Esse, infatti, contano già due comunità contemplative, una ad Alassio, in Italia, e l’altra a Lanherne, in Inghilterra, mentre una è di prossima apertura nelle Filippine. È doveroso presentare alcune notizie riguardo questo Istituto fondato da padre Stefano Maria Manelli e padre Gabriele Maria Pellettieri nel 1982. I fondatori, ancora presenti e operanti per il bene e la vitalità dell’Istituto nella Chiesa e per la Chiesa, hanno dato vita pure ai frati Francescani dell’Immacolata che, con l’istituto delle suore, costituiscono un’unica famiglia religiosa. La spiritualità dell’Istituto è espressa in sintesi dal nome stesso scelto dai fondatori e vuole indicare la vita francescana delle origini vissuta nella luce dell’Immacolata, secondo gli insegnamenti e gli esempi di san Massimiliano Maria Kolbe che ha saputo reincarnare il più puro spirito di contemplazione e di azione del Serafico Padre, utilizzando i mezzi di apostolato più all’avanguardia per l’evangelizzazione e la santificazione delle anime. La teologia e la spiritualità mariana di san Francesco d’Assisi e di tutti i santi francescani, e in modo specialissimo di san Massimiliano Maria Kolbe, è stata interamente colta e sviluppata dai fondatori fino ad essere vissuta dall’intero Istituto così come da ogni singolo membro di esso, attraverso un voto essenziale e costitutivo, chiamato ‘Voto Mariano’ di illimitata consacrazione all’Immacolata, per l’avvento del Regno di Cristo nel mondo attraverso la più rapida e sublime santificazione dei membri e la salvezza delle anime realizzata appunto con l’Immacolata, per l’Immacolata e nell’Immacolata, la Mediatrice universale di salvezza.La ‘Missionarietà’, la ‘Marianità’ e la ‘Minorità’ costituiscono gli elementi essenziali dell’Istituto per realizzare in pienezza il carisma specifico. Oggi l’Istituto è presente in numerose nazioni: Italia, Gran Bretagna, Francia, Kazakhstan, Terra Santa, Filippine, Benin, Nigeria, Usa, Brasile, Australia. La missionarietà dell’Istituto sgorga dalla vita comunitaria di preghiera e di contemplazione, di povertà e di penitenza su cui poggiano saldamente i fondamenti dell’intero Istituto come di ogni singolo membro. Parimenti sulla vita di preghiera e di carità fraterna, in particolare sull’adorazione eucaristica, si fondano le sorgenti delle vocazioni alla vita consacrata nell’Istituto. Sino ad ora, per grazia dell’Immacolata, anno dopo anno non sono mai venute meno le vocazioni da ogni parte del mondo, mantenendo generalmente un carattere progressivo. Accanto alle case di apostolato ci sono anche case di pura contemplazione in completa clausura. Esse sono un dono di inestimabile valore, sono le sorgenti segrete, ma potenti, della vitalità dell’Istituto. Le suore Francescane dell’Immacolata contemplative fanno come Mosè che sul monte prega con le braccia alzate. Anche oggi la Chiesa mai si stanca di riaffermare il primato della contemplazione nella vita religiosa e apostolica: c’è forse bisogno di altro ancora per comprendere la preziosità di un bene così grande e desiderabile come quello di una comunità contemplativa?

AUTORE: F.M.