Sono dati che rallegrano il rettore dell’Università degli studi di Perugia Franco Moriconi, quelli snocciolati il 10 novembre alla conferenza stampa sulle iscrizioni delle matricole ai corsi di laurea triennale per l’anno accademico 2015-2016. “Numeri certi e ufficiali, al 9 novembre”, ha precisato il Magnifico, che rappresentano “il raggiungimento di un importante traguardo per Perugia”. I dati fanno registrare un incremento dell’8,83% rispetto al 2014. Si tratta di 3.909 nuovi iscritti, 317 in più dello scorso anno. Per il rettore, l’aumento delle matricole potrebbe arrivare al 10% entro il 31 dicembre (ultima data utile di iscrizione versando la ‘mora’). Ma il dato complessivo degli iscritti si conoscerà solo a marzo 2016, una volta chiuse le iscrizioni ai corsi delle lauree magistrali. Da quali regioni provengono le matricole, sia ai corsi di laurea triennali sia magistrali? In primis dall’Umbria (3.470) con un “recupero” di 270 studenti rispetto al 2014. Un dato incoraggiante che testimonia come “i giovani umbri – ha commentato lo stesso rettore – cominciano a re-innamorarsi della loro università”. Sorprendente è la ripresa dell’afflusso di studenti dalle regioni del Sud: 174 dalla Sicilia, 143 dalla Calabria, 150 dalla Puglia e dal Molise e 57 dall’Abruzzo. Diverse centinaia sono gli studenti che provengono dalle regioni limitrofe (319 Lazio, 263 Toscana e 157 Marche). “Nell’ultimo triennio in Italia si sono persi 30 mila studenti universitari – ha evidenziato il prof. Moriconi – e tenere i numeri delle immatricolazioni in un contesto così, è naturalmente più difficile. Una difficoltà accresciuta nell’ultimo decennio anche dalla crisi economica e dal numero elevato di università”. Il rettore ha anche ipotizzato che “per una città come Perugia il numero giusto di studenti potrebbe essere di 25 mila, mentre oggi sono 22-23 mila”. È stato realistico nel soggiungere: “Scordiamoci i 32 mila studenti di una quindicina di anni fa”.
Altro dato emerso riguarda i corsi di laurea più gettonati: Beni culturali, Psicologia, Lingue (molto richiesti i corsi di cinese e russo), Agraria ed Economia del turismo. Un “fiore all’occhiello” dell’ateneo è il Centro linguistico, molto all’avanguardia, che si sta aprendo anche alla città, con soddisfazione da parte di studenti e docenti. Il “successo” dell’incremento di immatricolazioni è dovuto, secondo Moriconi, alla “forza dell’ateneo” che consiste “nel grande lavoro di équipe, operando tutti insieme, dal rettore ai suoi delegati, dai docenti al personale tecnico e amministrativo, per creare un prodotto appetibile con un’offerta di servizi innovativi. Questo è stato possibile anche al lavoro di concerto con le istituzioni e realtà associative cittadine”. Soprattutto, rispetto al passato, si sono investite più risorse per la promozione e l’orientamento alla scelta dell’Università perugina. Determinante è stata la partecipazione ai “Saloni per l’orientamento degli studi universitari nelle regioni del Centro-Sud e la promozione di incontri nelle principali città umbre”. A riferirlo, in conferenza stampa, è stata la prof.ssa Anna Martellotti, delegata per l’orientamento, che ha aggiunto: “Anche la promozione di nuovi servizi e il miglioramento degli esistenti ha inciso sulla scelta degli studenti per la nostra Università, il cui aumento è in controtendenza rispetto all’andamento nazionale”. Tra i principali servizi erogati quelli sanitari, di trasporto e Unifacile-affitto, “divenuti – ha evidenziato la docente – modello per altri atenei italiani”. Insomma, l’Università di Perugia, che vanta più di sette secoli di vita, “scomparsa fino a due anni fa dal panorama nazionale perché investiva poche risorse per la promozione dell’ateneo – ha sottolineato la prof.ssa Martellotti –, oggi ha invertito la tendenza ritornando a essere conosciuta e apprezzata dagli studenti”.