Manovre per formare il nuovo esecutivo

Dopo le elezioni regionali/ La Giunta da otto a nove assessori

Formazione della nuova Giunta regionale e promulgazione dello Statuto: sono questi i temi che hanno caratterizzato la settimana della politica regionale. È in pieno svolgimento l’attività della presidente Maria Rita Lorenzetti per creare il nuovo esecutivo. Come ogni governo, le scelte non sono così automatiche: occorre mettere d’accordo aspirazioni personali, equilibri politici e di territori (tra Perugia e Terni ma non solo), visibilità delle formazioni minori che hanno concorso alla vittoria del centro sinistra. La vicinanza con le elezioni politiche, considerata anche l’attuale crisi di Governo, impone mosse ponderate all’interno di ogni formazione politica. La Presidente ha già fatto un primo giro di consultazioni chiedendo una rosa di nomi da parte delle segreterie regionali per avere l’ultima parola. C’è un problema non di poco conto: l’esercito di assessori esterni che vengono proposti. Per la Margherita si parla di Maria Prodi e Carlo Liviantoni, per i Democratici di sinistra dell’ex segretario regionale della Cgil, Mario Giovannetti, per il Pdci l’assessore alla Provincia di Perugia, Pierluigi Neri, e l’assessore comunale di Terni, Giuseppe Mascio, per Rifondazione comunista, Damiano Stufara. I Ds, dal canto loro, avrebbero proposto Maurizio Rosi, Vincenzo Riommi e Lamberto Bottini, tutti già entrati in Consiglio. Intanto la presidente Lorenzetti ha promulgato sabato 16 aprile il nuovo Statuto dell’Umbria, approvato con legge dal Consiglio regionale, nella seduta del 29 luglio scorso. Entrerà in vigore quindi nei primi giorni di maggio. Lo Statuto era stato impugnato dal Governo il 3 settembre di fronte alla Corte costituzionale che aveva accolto in novembre uno dei quattro motivi di impugnazione, cioè quello relativo all’incompatibilità tra la carica di Assessore e di Consigliere regionale. Poi l’assemblea umbra, con un successivo passaggio in aula, aveva cancellato l’articolo bocciato dalla Consulta. La Lorenzetti ha definito la promulgazione dello Statuto come di un ‘atto dovuto’ annunciando però la necessità di integrazioni per il nuovo Statuto sulla base di indicazioni provenienti dal mondo delle imprese, del lavoro e delle associazioni. E tutto verrà affidato al nuovo Consiglio che tra una decina di giorni sarà formalmente proclamato. Il senatore dell’Udc, Maurizio Ronconi, ritiene che il mondo cattolico sia stato ‘raggirato’ dall’atto della Presidente che in campagna elettorale ‘ha chiesto e in parte ottenuto i voti del mondo cattolico. Lo statuto non accenna né a san Francesco, né a san Benedetto ‘ ha dichiarato il Senatore – e confonde le famiglie tradizionali con quelle di fatto’. È molto critico anche l’esponente Udc, rieletto in Consiglio regionale, Enrico Sebastiani, secondo cui l’atto della Presidente, è ‘presuntuoso ed arrogante’, oltre ad emarginare e condizionare il ruolo del nuovo Consiglio. E ritiene che la scelta sia stata provocata anche dalla necessità di allargare il numero dei componenti della Giunta da otto a nove.

AUTORE: Emilio Querini