I Cappuccini sono presenti in Umbria e prestano il loro servizio fin dalla fondazione, avvenuta nel 1528. Si tratta di una storia ricca di testimonianze e di eventi che si sono succeduti, sempre vissuti secondo il nostro carisma, cioè nella semplicità evangelica e nella testimonianza di una santità ordinaria e nascosta. È infatti questo che ci contraddistingue: l’andare verso le “periferie”, essendo felici di essere considerati “frati del popolo”. Ciò è avvenuto nella Chiesa che è in Assisi, patria e fonte del carisma francescano, ma successivamente anche nelle altre Chiese che sono in Umbria. Le fraternità cappuccine hanno sempre dato il proprio contributo alla vita della Chiesa secondo uno stile e uno specifico carisma ispirato a Francesco d’Assisi. Caratteristica nostra è la testimonianza di una vita fraterna e comunitaria intensa, mai disgiunta da una dimensione devozionale e contemplativa, e contemporaneamente attenta ai bisogni e alle necessità del popolo di Dio, sempre condotta in semplicità e “minorità” evangelica. La nostra vita inoltre ci ha sempre portati ad andare al di fuori, a promuovere molteplici attività caritative e sociali. In Umbria ad esempio abbiamo il nostro centro in Assisi, con la presenza del convento della Curia provinciale situata a pochi passi dalla tomba del Serafico Padre. Da questo luogo speciale attingiamo ispirazione per essere fedeli alla vocazione. Nella casa, oltre alla Curia, da molto tempo vive una comunità volta alla formazione dei giovani frati. Da questa casa, centro e cuore pulsante della provincia dei Cappuccini umbri, sono partite e continuano a trarre ispirazione le numerose attività e iniziative pastorali e caritative a servizio del popolo di Dio. Uno dei nostri impegni è la disponibilità a essere di aiuto al clero, alle parrocchie o alle comunità cristiane del territorio.
Nella Chiesa di Assisi, ad esempio, in collaborazione con la Caritas diocesana, la nostra fraternità si rende disponibile ad accogliere persone disagiate (sempre più numerose) che chiedono un pasto caldo o, semplicemente, una parola buona. Altro luogo ove noi frati cappuccini da alcuni anni ci siamo posti a servizio della Chiesa assisana è stata la cura pastorale della parrocchia di Santa Maria Maggiore, luogo della prima cattedrale di Assisi. Abbiamo accolto volentieri la richiesta del Vescovo perché il luogo profuma ancora della scelta vocazionale di Francesco che, per seguire con radicalità il “suo Signore”, rinunciò ai beni terreni dicendo al suo padre terreno: “Non ti chiamerò più padre, perché d’ora in poi dirò: Padre mio che sei nei cieli!”. Ci sentiamo perciò impegnati a custodire la memoria di questa scelta eroica del nostro padre fondatore a favore di una scelta radicale della povertà. Da Cappuccini intendiamo così vivere in piena sintonia con le scelte che la Chiesa di Papa Francesco sta compiendo in questi anni per ritornare al Vangelo e così camminare accanto ai poveri del nostro tempo, a somiglianza di Cristo che, “non considerando un privilegio l’essere come Dio, spogliò se stesso, facendosi servo”. Un’altra presenza dei Cappuccini nell’amata città serafica sono i centri di spiritualità “Domus Laetitiae” e “Centro Tau”: case di accoglienza e per esercizi spirituali che offrono particolarmente a pellegrini, a giovani, a famiglie e comunità religiose un clima di fraterna e agevolata accoglienza per gustare al meglio i luoghi di san Francesco. Nel territorio a nord della diocesi, nella città di Gualdo Tadino, i Cappuccini animano dalla seconda metà del 1500 un piccolo ma frequentatissimo santuario intitolato a Maria Santissima “del Divino Amore”: luogo in cui, sotto lo sguardo di Maria i frati accolgono i pellegrini specialmente per l’incontro con la misericordia di Dio nel sacramento della riconciliazione e con le iniziative “tradizionali” e sempre buone per il popolo che il santuario continuamente offre. Accanto a tale presenza viva sul territorio, noi Cappuccini di Assisi, da più di un secolo, ci siamo aperti alla missio ad gentes. Molti di noi hanno varcato l’oceano e hanno dato avvio a numerose opere missionarie negli stati brasiliani di Amazonas e Roraima. Un impegno che ancora oggi ci vede attivi e che cresce e si sviluppa in numero e attività nelle immense distese amazzoniche.