La Pasqua nell’anno dell’eucaristia

Le celebrazioni pasquali oltre il folklore. Mons. Goretti invita alla carità a favore del Perù

Quaresima: tempo di penitenza e di interiorizzazione culminante nella festa della Risurrezione. Il vescovo mons. Sergio Goretti ha elaborato in sintesi un commento sulla realtà pastorale di sua pertinenza. Come giudica il percorso quaresimale dispiegatosi nella diocesi? ‘Nelle parrocchie c’è stato un forte impegno per far comprendere ai fedeli l’importanza di questo tempo. L’anno eucaristico ha poi favorito la riflessione, il raccoglimento, l’adorazione e l’incontro con Cristo’. Lei esprime gioia ogni volta che vede frequentata una messa… ‘Tra la Pasqua e l’Eucaristia c’è una forte continuazione. Cristo è nel Cenacolo, nel calvario e in ogni altro luogo della terra dove si rinnova e perpetua il sacrificio della croce spezzando il pane, versando il vino e proclamando la Parola di Dio’. Lei ha partecipato e parteciperà a varie processioni e manifestazioni simili: non c’è pericolo che il folclore religioso prevalga sulla fede vera? ‘Non nascondo che questo pericolo possa esistere. Il rito da solo dice assai poco: accontenta al più un vago sentimento religioso. L’esperienza tuttavia mi dice che le cose stanno in maniera molto diversa. Proprio in questi giorni, partecipando a diverse processioni, ho notato atteggiamenti di fede convinta e ascoltato riflessioni, fatte da laici, di straordinaria bellezza e profondità. Fare la Via Crucis è un po’ ripercorrere le tappe della vita guardando a Cristo. E guardando a Lui si scoprono le nostre miserie e le nostre povertà e ci si apre al dono per gli altri.’ Come spiega il fatto che la festività del Natale riscuota un’adesione più ‘avvertita’ rispetto alla Pasqua? ‘Nel Natale scattano motivi emozionali che rendono più facile la comprensione della solennità. Capire la Pasqua è più difficile poiché significa entrare nella logica di Dio radicalmente diversa da quella del mondo. Cristo non è venuto nella potenza ma nell’umiltà e nella condivisione delle condizioni umane fino alla morte in croce. C’è uno straordinario filo conduttore tra l’Incarnazione e la Pasqua’. La Quaresima e l’imminente festività pasquale hanno svolto un’azione propulsiva per le opere caritative della diocesi? ‘Senz’altro. Come è noto la diocesi, oltre alle sue attività caritative interne, è impegnata da anni a Kasumo (Tanzania) e in Kossovo e ora da qualche tempo ha avviato un’opera anche in Perù, alla periferia di Lima, dove si intende realizzare una mensa per i poveri e un laboratorio per i ragazzi di strada. La raccolta dei fondi sarà questa volta destinata proprio al Perù’.

AUTORE: Francesco Frascarelli