L’anno corrente non sarà ricordato soltanto per la grande mostra di Arnolfo di Cambio, che in primavera aprirà i battenti nella Galleria Nazionale dell’Umbria, ma anche per l’omaggio tributato dalla nostra regione ad un artista che, pur essendo di origini toscane, ha lasciato in Umbria alcuni tra i brani più significativi della propria produzione pittorica: Luca Signorelli (Cortona, 1450 ca.-1523). Come accaduto lo scorso anno con le celebrazioni in onore del ‘divin pittore’, ancora una volta è la città di Perugia a proporsi come centro propulsore di una stretta sinergia tra i comuni e le diocesi dell’Umbria, che offrirà la possibilità di seguire le tappe della carriera dell’artista attraverso le opere musealizzate e quelle radicate tutt’oggi nei contesti originari.A Signorelli sono dedicate due iniziative simultanee e complementari, entrambe presentate nella Sala conferenze della Galleria Nazionale: la prima riguarda proprio la Galleria e consiste in una piccola mostra intitolata ‘Omaggio a Signorelli’ (dal 4 marzo al 1’maggio), che si colloca in una serie di iniziative espositive volte a valorizzare il patrimonio della pinacoteca, anche trasferendovi opere conservate altrove, nell’ambito di una politica di scambi tra istituti museali. Potremo così ammirare la Madonna del Latte e la celeberrima Flagellazione (nella foto), una volta unite a formare lo stendardo processionale della Confraternita dei Raccomandati nella chiesa di Santa Maria del Mercato a Fabriano, ed ora nella Pinacoteca di Brera a Milano, dalla quale sono state prestate alla Galleria perugina in cambio di due tavole del Boccati; accanto vi scorgeremo la grande Pala di Paciano (di proprietà del museo e proveniente dalla chiesa francescana di quel paese intitolata a sant’Antonio), opera firmata dal pittore ma in larga parte eseguita dalla bottega. Mentre quest’ultima testimonia la fase finale della carriera di Signorelli (infatti è datata 1517), lo stendardo di Fabriano è una delle prime opere certe dell’artista: la sua presenza a Perugia è particolarmente significativa, perché permette di stabilire una relazione diretta con la coeva Pala di Sant’Onofrio (1484), il capolavoro conservato nel Museo Capitolare di San Lorenzo, e con la Flagellazione di Francesco di Giorgio, scultura della Galleria anch’essa esposta nel piccolo spazio ora riservato a Signorelli. La mostra è accompagnata dall’uscita di un volumetto della serie ‘La Galleria invita’, in cui, oltre a contributi storico-critici relativi alle opere esposte, è presente un saggio proprio sulla Pala di Sant’Onofrio, commissionata per l’omonima cappella della Cattedrale dall’allora vescovo di Perugia. La seconda iniziativa è realizzata dal Comune di Perugia, in collaborazione con il Dipartimento di Studi storico-artistici dell’Università, ed è denominata ‘I luoghi del Signorelli’: si tratta della terza ed ultima edizione di una fortunata manifestazione, inaugurata nel 2001 con il Perugino e proseguita nel 2003 col Pintoricchio, a conclusione di un ciclo dedicato ai grandi nomi della pittura rinascimentale in Umbria. La formula, ormai collaudata, è sempre la stessa: quattro itinerari didattici (ciascuno dei quali replicato almeno quattro volte) che ci guideranno dai primi capolavori presenti a Perugia sino all’impresa decorativa che consacrò Signorelli tra i massimi protagonisti del Rinascimento italiano: gli affreschi della Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto (1499-1504).
Umbria, omaggio a Luca Signorelli
Le strade dell'arte incrociano ancora la nostra regione: dopo il Perugino, in mostra le opere di un altro grande pittore
AUTORE:
Raffaele Caracciolo