L’educazione ai media è a scuola

Il nuovo filone didattico sperimentato in alcuni istituti superiori umbri

Una crescente pervasività dei media, associata ad una tendenza alla digitalizzazione nella raccolta e nella trasmissione delle informazioni ed alla globalizzazione della comunicazione, giustifica l’introduzione della ‘media education’ nelle scuole. Il nuovo ‘filone didattico’ è stato sperimentato anche in alcuni istituti scolastici umbri, inizialmente grazie ad un progetto, nato dalla collaborazione tra la facoltà di Scienze della Formazione dell’università di Perugia, il ‘Med’ e l’Irre dell’Umbria, che nel 2003 ha coinvolto 14 circoli didattici del territorio regionale; mentre quest’anno, su iniziativa dell’Università, della Provincia di Perugia e della Direzione scolastica regionale, è stato riproposto in cinque istituti delle scuole medie secondarie del capoluogo umbro, di Norcia, di Umbertide e di Gubbio. ‘L’idea nasce dalla constatazione che scuola e media rappresentano due tradizioni diverse alle volte contrapposte ‘ ha affermato Floriana Falcinelli, che cura il progetto per l’Università ‘ Media e scuola ormai sono chiamati non solo a confrontarsi, ma a stringere tra di loro un’alleanza. La scuola deve sviluppare nel minore anche la competenza mediatica verso tutti i mezzi di comunicazione moderni, per conoscere e comprendere il sistema nella sua complessità, per favorire il dialogo sui media tra adulti e bambini e per valorizzare il patrimonio simbolico multimediale acquisito dal bambino in modo spontaneo’. Secondo la professoressa Falcinelli, costruire un ‘curricolo’ di media education significa per gli insegnanti essere preparati e formati a conoscere le specificità linguistiche ed espressive dei diversi canali comunicativi ed anche ‘acquisire la consapevolezza di come l’utilizzo di un certo media incida sul modo di apprendere e di costruire la conoscenza, ma anche sul modo di costruire la conoscenza, sugli orientamenti valoriali e i modelli di vita che essi propongono. Così ‘ ha aggiunto la docente ‘ affrontare questi argomenti tra le materie scolastiche può essere l’occasione per condividere con i ragazzi un’esperienza di apprendimento nuova e divergente, in cui può essere stimolata la curiosità, la tensione alla scoperta ed alla creatività, la capacità di relazionarsi e di condividere con gli altri emozioni e sentimenti’. Le attività fondamentali della media education si riconducono essenzialmente all’analisi testuale e dei contenuti ed infine alle attività di produzione dei media. Un posto d’onore spetta poi alla visione collettiva di alcune produzione mediali seguite da una rielaborazione creativa delle emozioni che i ragazzi hanno provato. ‘È essenziale ‘ ha sottolineato Falcinelli ‘ invitarli a parlare di ciò che hanno provato, raccontandolo attraverso una storia o un disegno. Queste forme di espressione li aiutano a superare le ansie connesse alla visione di alcune immagini, in genere è solitaria, ed a costruire nuove sicurezze’. Vivere con i media significa anche sviluppare un processo di democrazia. Grazie ai media i cittadini possono conoscere problemi e questioni di interesse pubblico e grazie ai mezzi d’informazione le persone si confrontano: in questo contesto le ore di media education nelle scuole possono essere considerate come educazione all’attualità ed alla cittadinanza e come laboratori di democrazia.

AUTORE: Ida Gentile