Terni ha celebrato la festa del proprio patrono e protettore degli innamorati, san Valentino, senza dimenticare che in questi giorni gli operai della sua più importante industria, la Tk-Ast, sono in lotta per mantenere il loro posto di lavoro. Terni, in un passaggio cruciale della propria storia recente, ha ritrovato la solidarietà, l’unità e la robustezza del legame con il Santo patrono della città e dell’amore. ‘Terni, oggi più di ieri, deve ripartire da questo amore, dalla vitalità che muove i cuori. L’amore senza confini è stata la ragione della vita di Valentino ed anche della sua morte. Lo ricordiamo per questo, sino a chiamare Terni città dell’amore. San Valentino indica la strada verso una cultura di dedizione, di rafforzamento dell’amicizia, di altruismo’ è stata l’esortazione del vescovo mons. Paglia durante la celebrazione del solenne pontificale. San Valentino e la città, un rapporto che cresce e si rafforza, e che, anche quest’anno tocca da vicino il rapporto di Terni con le Acciaierie. Questione sulla quale mons. Paglia si è dichiarato ottimista per una rapida soluzione: ‘Sono certo, per quel che mi è dato conoscere – ha detto il Vescovo nell’omelia – che in questa settimana la vertenza si può e quindi si deve chiudere. È forse più che ovvio ribadire che le responsabilità sociali di un’impresa non finiscono con il conto dei profitti. Allo stesso tempo è necessario però sottolineare l’urgenza di guardare con attenzione alla nuova situazione economica internazionale ‘ ha proseguito il Presule ternano ‘ In un mondo più veloce, dove sono mutati i contesti sociali, culturali e economici, è richiesta una diversa intelligenza nell’affrontare le nuove situazioni sia a livello economico che sociale. Le Acciaierie, tema dominante della città nei decenni passati, si apprestano ad essere uno degli orizzonti e non più l’orizzonte unico della città’. Una città che deve ripartire dall’amore, perché da cuori vivificati dal Vangelo può rinascere Terni. Un futuro che, secondo il Vescovo, dall’industria deve proiettarsi verso nuove prospettive, legate alla cultura, al valore delle persone che sono la risorsa fondamentale di ogni società, senza esitazioni senza riserve mentali o calcoli opportunistici di breve periodo: ‘Investire sulla cultura significa far circolare conoscenze che abbiano carattere diffusivo, che sappiano contaminare e fertilizzare l’intero territorio, aprendo nuovi orizzonti verso i quali le istituzioni, le imprese, le associazioni, la Chiesa possano incamminarsi insieme ‘ ha ricordato mons. Paglia’. La cultura e la fede possono far da traino ad un rinnovato modo di pensare Terni, di guardare la vita, incentivando la passione, la competenza, la creatività: ‘Ciò richiede anche una nuova linfa spirituale, un rinnovamento interiore che permetta di guardare al futuro con maggiore speranza’ è stato il commento del Vescovo.
Terni deve ripartire dall’amore
Mons. Paglia nella festa di san Valentino annuncia la ripresa delle trattative allaTk-Ast
AUTORE:
Elisabetta Lomoro