IIl 6 febbraio si è svolta in anticipo la festa del Santo patrono di Nocera Umbra, Rinaldo, Conte dei Trinci e Vescovo santo, morto in Episcopio in una fredda sera del 9 febbraio del 1217. Quest’anno una particolare circostanza, quella di mercoledì 9, le Sacre Ceneri, primo giorno di Quaresima, ha fatto sì che il vescovo mons. Goretti ed il Capitolo della cattedrale stabilissero di festeggiare il Patrono domenica 6 dando, se possibile, maggiore rilievo alla solennità. In un primo momento, i fedeli non hanno accettato il cambiamento senza borbottii, subito rientrati a dimostrazione che la fede va oltre tutto. Nel 2006 si tornerà alla vera data, mentre per la coincidenza con un altro giorno liturgicamente incompatibile occorrerà attendere 107 anni ossia il 2112. Comunque la ricorrenza civile è rimasta il 9 febbraio. Quindi mercoledì le attività commerciali e gli uffici pubblici e privati sono rimasti chiusi come in qualsiasi giorno di festa. Il Vescovo mons. Goretti, che è entrato nel suo 25’anno di episcopio, nell’omelia ha ricordato Rinaldo come un uomo di preghiera e di zelo pastorale, un modello da imitare, tanto che per amore di Cristo lasciò i beni materiali per apprezzare la bellezza di una vita austera fatta di silenzio e preghiera. La Chiesa è solita vedere la figura umana sotto il triplice aspetto del fanciullo, del viandante e del povero, poiché la vita e le sue molteplici vicissitudini ci portano, ad essere come bambini impauriti alla ricerca di conforto, così il viandante in continua ricerca di se stesso e degli altri, e per ultimo l’uomo povero, poiché va alla ricerca del potere, del successo e della bellezza esteriore, a discapito di quella interiore. L’unica cosa che rende gli uomini forti è la preghiera e la Chiesa è come un corpo formato da tante membra in cui ognuno ha un proprio ruolo importante, affinché il tutto cresca e si sviluppi nell’amore di Dio. La domenica, è il giorno del Signore, della Chiesa e il giorno di tutti i credenti, ha continuato il Vescovo; Rinaldo lo ha dimostrato con il suo essere devoto a Dio, così in una forma d’imitazione e di ammirazione.
Ricordando i prodigi di san Rinaldo
Nocera Umbra. Grandi festeggiamenti per il patrono della città. L'omelia di mons. Goretti
AUTORE:
Marta Ginettelli