Regionali 2005: scelti i candidati

Il centrosinistra ha riconfermato la presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti. Candidatura decisa da mesi, scontata.

Pietro Laffranco sfiderà Maria Rita Lorenzetti per la presidenza della Giunta regionale. La Casa delle libertà ha scelto il candidato optando per il giovane esponente di Alleanza nazionale che punta a ricompattare la coalizione di centro destra intorno al suo nome. È sicuramente un’operazione coraggiosa che si preannuncia però difficile visto che negli ultimi tempi le tensioni hanno attraversato la coalizione, in particolare Forza Italia, dopo il tempestoso congresso di Gubbio degli azzurri. Da quando è entrata in vigore l’elezione diretta del presidente della Regione, il centro destra si vuole proporre come alternativa alla sinistra che governa da sempre. Ma le scelte, anche in questo caso, ricadono solo sulle forze che compongono la coalizione. Nel 1995 Riccardo Pongelli (Fi) sfidò Bruno Bracalente, cinque anni dopo il sen. Maurizio Ronconi (come Ccd-Cdu) tentò di superare Maria Rita Lorenzetti. Ora Laffranco (An) si mette in gioco e tenta l’impresa contro la governatrice. Ma sembra che non si possa uscire ogni cinque anni, per il centro destra, dalla scelta della stretta appartenenza politica, con la candidatura, a turno, dei principali componenti dalla coalizione. Magari Laffranco riuscirà dove gli altri hanno fallito ma il tentativo di un allargamento della coalizione verso la società civile, più volte enunciato dagli stessi esponenti del centro destra, non sembra essere stato coronato da successo. Il candidato del centro destra ha commentato la designazione da parte della Cdl come ‘una grande responsabilità’ che cercherà di affrontare contando soprattutto sull’appoggio di una coalizione che, a suo avviso, ‘è più unita di quanto qualcuno possa affermare. Metteremo in questa difficile sfida tutto il nostro entusiasmo, con la volontà di dare, dall’Umbria, un segnale forte in direzione del cambiamento’. Laffranco – che intende coinvolgere, oltre a Fi e Udc, anche Lega Nord e Nuovo Psi di De Michelis – ha ricordato i quattro punti fondamentali della sua proposta politica, basata su un’ Umbria ‘più libera dal clientelismo, più sicura sotto il profilo dell’ordine pubblico, più solidale con le nuove emergenze sociali e più ricca di valori, a partire da quello della famiglia’. Scontata la soddisfazione di An, espressa dal coordinatore regionale di An, Paolo Crescimbeni, e dai presidenti provinciali di Perugia e Terni, Andrea Lignani Marchesani, e Alfredo De Sio per la ‘designazione di un esponente di An a guida della coalizione regionale di alternativa alla sinistra, un evento a lungo atteso e che solo qualche anno fa sembrava inimmaginabile’. Sull’altro versante la candidatura della Lorenzetti è stata sempre scontata. Nessun dubbio quindi sulla scelta da parte dello schieramento di centro sinistra. Da mesi era stato tutto deciso. Gli unici problemi potrebbero derivare dalle ripercussioni a livello locale delle decisioni che maturano in questi giorni nelle sedi centrali dei partiti sul fronte delle ‘primarie’. La vittoria del candidato del Prc, in Puglia, ha provocato una serie di movimenti e reazioni, i cui esiti sono ancora da valutare. Rimangono perplessità da parte di alcuni partiti sull’adesione al ‘listone’ che non mostrano un grande entusiasmo, forse perché sono convinti di perdere la propria identità (o meglio perdere potere). Un altro fattore che contribuisce a creare qualche tensione di troppo, su entrambi gli schieramenti, è rappresentato dall’insicurezza sul numero dei consiglieri regionali (30 o 36). Con un numero più allargato, i cosiddetti giochi della politica umbra potrebbero essere rimescolati.

AUTORE: Emilio Querini