Tre villaggi indiani colpiti dal maremoto saranno ricostruiti con i fondi raccolti dalle parrocchie e dalle associazioni della diocesi, che hanno raggiunto quota euro 34.000. Il vescovo mons. Paglia ha destinato infatti le offerte a progetti di ricostruzione e riabilitazione delle attività lavorative e sociali nella regione del Tamilnadu, in particolare nella diocesi di padre Ieronim Kattar, sacerdote che lo scorso anno ha prestato servizio nella parrocchia della Polymer. Il progetto finanziato prevede la ricostruzione di case e l’acquisto e la riparazione di barche e reti da pesca. Altri fondi sono diretti invece in Indonesia, destinati alla distribuzione diretta di aiuti di prima necessità (cibo, medicine, acqua) nelle zone di Hedan, Padang, Pekan Baru e Duri. Gli aiuti sono, in parte, arrivati a destinazione già dal 29 dicembre scorso e la distribuzione si avvale dell’appoggio e del coordinamento della Conferenza episcopale indonesiana. In città opera anche il comitato ‘Terni per il sud-est asiatico’, sorto su iniziativa di Namasté e che ha già raccolto l’adesione di oltre quaranta tra associazioni di volontariato, gruppi, cooperative, parrocchie e scuole. Al comitato aderiscono anche la Caritas diocesana e il Comune di Terni, che ha messo a disposizione il punto informativo (in piazza Solferino 3) dove un gruppo di operatori sono a disposizione per fornire ai cittadini interessati tutte le notizie utili per effettuare donazioni, aderire al comitato o dare la propria disponibilità come volontari. ‘In questa prima fase – spiegano – il lavoro è quello di raccogliere testimonianze dirette dai luoghi disastrati per poter decidere quale o quali progetti sostenere e aiutare nella ricostruzione’. Alcune iniziative sono state già avviate come quella dell’associazione ‘Per un sorriso Monica de Carlo’ che si è fatta promotrice del sostegno a distanza dei bambini dei villaggi sulla costa orientale dell’India (15 euro al mese) e dell’acquisto di attrezzature per i pescatori che le hanno perdute. ‘Ricostruire una casa – ha spiegato Giovanna Proietti – costa dai mille ai duemila euro. È importante sapere quanto possiamo fare con poco sforzo’. Particolarmente soddisfatto della risposta dei ternani all’emergenza è Eddy Nebo di Namasté ‘Dobbiamo capire – spiega – che quello che dobbiamo fare è sostenere le popolazioni nei loro paesi; non sono spaghetti e pomodoro quello che dobbiamo portare, ma la dignità, mettere questa gente nella condizione di non dover abbandonare il proprio paese per cercare lavoro’.
Terni per l’Asia
Con i fondi raccolti nelle parrocchie saranno ricostruiti tre villaggi
AUTORE:
Arnaldo Casali