Lo scorso 14 dicembre, presso la sala Romanica del Sacro convento di San Francesco ad Assisi, si è tenuta la prima giornata seminariale promossa dall’Istituto Teologico di Assisi (Ita) per l’anno accademico 2004/2005. Tema di questo primo incontro è stato: ‘Giuseppe Ricciotti. Una vita con la Bibbia e per la Bibbia’. Giuseppe Ricciotti, appartenente alla famiglia religiosa dei Canonici regolari Lateranensi, figura di rilievo per gli studi biblici nella realtà italiana della prima metà del XX secolo, è stato ricordato attraverso tre relazioni, affidate ad altrettanti docenti dell’Ita. Il primo relatore, don Nazzareno Marconi, parlando su ‘L’abate Ricciotti, un pioniere dell’esegesi letteraria’, ha messo in evidenza come il Ricciotti abbia avuto un’intuizione geniale, rappresentata da un nuovo approccio nei confronti della Bibbia, che va considerato come un testo letterario, tenendo naturalmente presente che non è solo questo. Fu il sostenitore, secondo Marconi, dell’approccio estetico-letterario; cosa che oggi sembra scontata, ma che nel 1922, tempo in cui scrisse il Ricciotti, era rivoluzionaria. Purtroppo l’intuizione rappresentata dall’esegesi letteraria non è stata successivamente portata avanti in Italia, e ciò ha causato una lacuna nello sviluppo degli studi esegetici italiani. La seconda relazione, di mons. Dante Cesarini, ha avuto per tema ‘Incontri e scontri tra Giuseppe Ricciotti ed Ernesto Buonaiuti’. Quasi contemporanei, entrambi preti e romani e di famiglie non ricche, entrambi appassionati di studi biblici e dediti alle pubblicazioni, Ricciotti e Bonaiuti si frequentarono dal 1924, ma con la pubblicazione del testo ‘La vita di Cristo da parte di Ricciotti’, i rapporti si fecero più freddi, fino a diventare avversi. L’ottima ricostruzione storica dei rapporti tra i due, è stata articolata in quattro punti: diversi concetti di storia e filosofia; diversi stili di scrittura; i bersagli polemici; rapporti umani e culturali di entrambi. È emerso un Ricciotti che ricerca uno stile piacevole e facile, a differenza di un Buonaiuti, che mira a parlare da oratore, ma la differenza più profonda tra i due è data dal loro atteggiamento nei confronti del Magistero: entrambi sono invitati a rivedere le loro posizioni su alcuni punti del pensiero che sposavano; Ricciotti lo farà, ma il Buonaiuti continuerà sulla sua strada senza evitare la scomunica. Parlando de ‘La vita di Gesù Cristo’ di Giuseppe Ricciotti padre Giulio Michelini ha evidenziato come questo libro sia stato forse uno dei testi cui maggiormente il Ricciotti deve la sua fama. L’opera del Ricciotti è stata presentata come grandiosa, enciclopedica, un preziosissimo lavoro, anche se presenta necessariamente i limiti dovuti alle prospettive che venivano percorse al tempo in cui fu scritta. Al termine delle tre relazioni il preside dell’Ita, mons. Vittorio Peri, ha espresso un ringraziamento particolare alla comunità dei Canonici regolari Lateranensi di Gubbio, che sono stati i sostenitori di questa iniziativa, e a padre Luigi Marioli, al quale è stata affidata la chiusura della giornata di studi, che ha collaborato attivamente con i Canonici Laterarensi per la valorizzazione della figura e degli studi di Giuseppe Ricciotti. La presenza del vescovo di Gubbio, mons. Pietro Bottaccioli, a tutti i lavori della giornata di studio ha voluto evidenziare lo stretto legame tra Ricciotti e la Chiesa eugubina, all’interno della quale il biblista operò per qualche tempo.
Giornata di studi su Giuseppe Ricciotti: le sue intuizioni sui testi biblici
L'Istituto Teologico di Assisi
AUTORE:
Matteo Monfrinotti