Condono per piccoli abusi

Si prevedono oltre 7mila domande di condono che dovrebbero portare nelle casse regionali un milione di euro

L’Umbria è terra di micro abusi edilizi (secondo i dati di Legambiente e Confedilizia) e la legge sul condono edilizio varata dal Consiglio regionale, quindi, si potrebbe definirla una micro sanatoria. Dopo un duro confronto in aula, il documento approvato prevede il via libera al condono fino a 45 metri quadrati (per la prima casa), la deroga sugli abusi nelle zone sismiche e l’introduzione del ‘libretto di fabbricato’, anche se non più dal prossimo 31 dicembre 2005, ma solo dopo un futuro confronto con l’associazione umbra Enti locali. Una legge che dovrebbe portare nelle casse regionali almeno 1 milione di euro. Questo a sottolineare che l’Umbria è sì terra di micro abusi, ma in maniera diffusa. Maggioranza e opposizione si sono dati battaglia per due giorni, finendo per trovare un accordo sugli ampliamenti condonabili, innalzando da 30 a 45 metri quadrati i volumi; fermo restando che tale norma non si applica nei centri storici. Altra novità introdotta, rispetto al testo originale, la sospensione di fatto delle eventuali demolizioni degli abusi nelle zone terremotate (fino alla fine dell’anno prossimo), affidando ad un censimento dei Comuni, i casi da regolarizzare con provvedimenti amministrativi. Terza innovazione riguarda l’accantonamento dell’obbligo di comunicazione alle autorità di vigilanza sui lavori pubblici dei nominativi delle aziende edili che si rendessero complici di un abuso grave. Il relatore di maggioranza Edoardo Gobbini (Ds), presidente della Commissione attività produttive, ha ricordato come “la legge umbra faccia scelte precise e rispetto al condono nazionale, puntando a contenere i volumi da condonare e venendo così incontro a quelle piccole necessità che nulla hanno a che fare con gli abusi speculativi”. Per Enrico Melasecche (Fi), relatore di minoranza, “il centrosinistra ha tenuto un atteggiamento pregiudiziale ed ideologico sul condono, per attaccare il governo nazionale, dimostrando una filosofia giacobina che ha ridotto a 30 metri quadri (innalzato a 45, ndr) la possibilità di condono. È il dato più basso di tutte le regioni. Ci siamo battuti contro il libretto di fabbricato, vessatorio nei confronti dei cittadini, e inutile perché i comuni dispongono già di quei dati”. Pietro Laffranco (An), relatore di minoranza, ha ricordato che “gli abusi in Umbria sono diversi e più limitati rispetto a grandi città: qui, è vero, non sono state realizzate palazzine o grattacieli; ma ci sono tante piccole necessità abitative e produttive, profondamente diverse da quelle di altre regioni. Se è da condividere il rifiuto di grandi condoni, è sbagliato non sanare i piccoli interventi che caratterizzano l’Umbria”. Condono. Le regoleAbitazioni privateMassimo condonabile: 45 metri quadrati (solo prima casa). Costo: 100 euro per ogni metro quadrato abusivo, più pagamento di oneri pari al 50% dell’oblazione, più spese per progetto, segreteria e presentazione domanda. Strutture aziendaliMassimo condonabile: 100 metri quadrati. Costo: 150 euro per metro quadrato abusivo, ai quali vanno aggiunti gli oneri dell’oblazione e le spese di istruzione della pratica. Loggiati chiusi: sono concessi dimensioni più ampie a 150 euro a metro quadrato. La praticaLe domande vanno presentate ai Comuni di competenza entro il 10 dicembre 2004. La risposta delle amministrazioni dovrà giungere entro 180 giorni dalla domanda. Abusi graviIn caso di abusi gravi, il Comune può ordinare (entro un anno) la riqualificazione edilizia, urbanistica e ambientale della costruzione condonata. Previsioni7000 domande di condono (previsione dell’assessorato regionale compente), per un importo di 1 milioni di euro, cifra che verrà utilizzata per la riqualificazione territoriale. Delega ai ComuniPrevista per le autorizzazioni per i nuovi impianti di produzione energetica. Non sono previsti limiti o permessi, ad eccezione che nei centri storici, per installare pannelli solari.

AUTORE: Umberto Maiorca