La missione è in parrocchia

Assemblea diocesana. Tra le testimonianze quelle di giovani, di coppie e di un'immigrata

“Il volto missionario delle nostre parrocchie” è la tematica focalizzata dall’assemblea diocesana annuale, riunita nei giorni di venerdì 15 e sabato 16 ottobre presso il centro pastorale parrocchiale di S. Maria degli Angeli. L’argomento è stato declinato nella considerazione di due aspetti specifici; rispettivamente: venerdì 15, “le nostre parrocchie in ascolto dello Spirito” e sabato 16 “le nostre parrocchie in ascolto degli uomini e delle donne del territorio”. In relazione al tema di venerdì, mons. Boccaccio, della diocesi di Frosinone, ha curato una meditazione che verteva sul concetto dell’ascolto di cosa lo Spirito santo suggerisce alla Chiesa. Dalle parole di mons. Boccaccio è emerso come l’uomo riesca a comprendere che il suo grido di richiesta e dolore e il grido di Dio “in definitiva vadano a confluire verso un unico esito: l’interrogativo scomodo ed inquietante che lo Spirito fa risuonare dentro di noi e cioè: ‘Come viviamo il Vangelo?’; un pensiero che, continua il Vescovo di Frosinone “va al di là di pianificazioni organizzative: lo Spirito ci chiede senza mezzi termini la nostra conversione pastorale, di cui primo passo si fa una precisa linea di spiritualità che il Papa definisce: – Spiritualità di comunione – e che interessa la spiritualità personale di ciascuno di noi”. Per essa si chiede la forza della testimonianza attraverso nuovi stili di annuncio. Nell’actio, quindi, la proposta è quella di promuovere cristiani missionari nella società e di attivare al meglio le unità pastorali. Forti testimonianze hanno invece aperto l’assemblea di sabato pomeriggio. Si sono confrontati di fronte all’assemblea una coppia di sposi, (prof.ri G.Franco e Nadia Pettirossi) un bambino (Alessio di Rivotorto), un giovane universitario (Nicola Freddii), un’immigrata (Chantal della Costa d’Avorio), un operatore della comunicazione sociale (prof. Antonio Nizzi). L’argomento della tavola rotonda ruotava intorno alla domanda: “Che cosa vuoi dire alla parrocchia e cosa ti aspetti da essa?”. Alla parrocchia si chiede di essere scuola e casa accogliente, di insistere nella chiamata e di conciliare le diverse esigenze ed aspettative; si chiede il coinvolgimento dei laici, in particolare della famiglie, e di poter crescere nella fede; di riscoprire l’accoglienza e la missionarietà, di promuovere la cultura per saper dare risposte alla contemporaneità. In risposta a tali quesiti, mons. Bottaccioli, vescovo di Gubbio, ha posto l’accento su una pastorale integrata di parrocchie che tra di loro lavorino in rete e a sua volta di parrocchie integrate con la diocesi, privilegiando questo aspetto anche tra i diversi movimenti interni, tra i quali non deve prevalere omologazione, ma unità della missione. Dopo i vespri della domenica il vescovo, mons. Sergio Goretti, ha ricordato, nelle conclusioni, il pellegrinaggio delle ore 16 dalla basilica di Santa Chiara alla cattedrale di San Rufino per la festa della Chiesa diocesana che si terrà domenica 24 ottobre.

AUTORE: Simona Marchetti