Norcia. La festa della Madonna Addolorata, memoria di un evento straordinario

Il miracolo delle lacrime di Maria

Una festa molto sentita per la popolazione nursina quella della Madonna Addolorata che ricorre il 26 settembre; i festeggiamenti sono iniziati il 21 e si concluderanno il 28 settembre. Una festa legata anche ad una storia ‘prodigiosa’, raccontata dal padre gesuita Carocci, dell’icona custodita, oggi, in quella che è la ‘concattedrale’ dell’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia, la chiesa di Santa Maria in Norcia. La storia ‘prodigiosa’. È una storia – come racconta il padre Carocci – che risale al 1703 e al terremoto che afflisse Norcia e che seppellì tanti abitanti. La storia racconta che i nursini, popolo e autorità religiose e civili, supplicarono “lo zelantissimo pastore monsignor Pier Carlo Benedetti, Vescovo di Spoleto, ad inviarle un degno soggetto per dare gli Esercizi Spirituali a tutto il pubblico”. In realtà a Norcia, per “migliorare i costumi”, evidentemente rilassati dopo i due disastrosi terremoti, si erano già tenute le “sagre missioni dei padri della Compagnia di Gesù” dopo il terremoto del 1730. Ma ciò peraltro non era bastato a riappacificare le coscienze. Il vescovo mons. Benedetti volentieri accolse la richiesta di Norcia e “vi destinò subito per predicare l’Avvento, che dura in questa città il novembre e dicembre, e per darvi i desiderati Esercizi, il molto reverendo don Mattia Amadio, parroco di Mucciafora ben noto all’Umbria, alla Sabina e all’Abbruzzo” non solo per le belle prediche che sapeva fare, ma per l’esempio di santità con cui edificava il popolo che accorreva ad ascoltarlo. Don Mattia, così ispirato, venne subito a Norcia e portò con sé una bellissima Immagine di Maria Addolorata, non portata che una volta sola nelle Missioni, che fece in Assisi. Per il grande concorso di popolo che accorreva ad ascoltare don Mattia risultò piccolo il “tempio, quantunque molto capace, dove predicava, onde per i sospirati Esercizi fu scelta l’insigne collegiata, ora Cattedrale di S. Maria, tempio quanto bello per la nuova struttura, altrettanto capace di migliaia di persone”. E in Santa Maria, il giorno 5 dicembre 1735, si verificò il prodigio delle “lagrime. L’immagine portata da don Mattia Amadio, fu esposta solennemente”.

AUTORE: Eleonora Rizzi