Contribuire all’integrazione e all’uguglianza dei fratelli immigrati, incontrandoli insieme con tutta la comunità diocesana. Con questo spirito è nata la “Festa degli incontri con e tra cittadini immigrati”, pensata e voluta dall’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti e giunta alla seconda edizione. “Sì, una seconda festa degli incontri, voluta direttamente dall’Arcivescovo e fatta propria dalla Caritas diocesana e dalle caritas parrocchiali – ricorda Stella Cerasa, responsabile del Centro d’ascolto diocesano – una festa aperta a tutti gli immigrati di fede cattolica, e poi a tutti gli altri. Un momento di incontro per creare più rapporti e contatti con i cittadini stranieri e incoraggiare una maggiore conoscenza della diversità”. La festa, come l’anno scorso, vivrà di un programma molto semplice: alle ore 16 si terrà un incontro, alla presenza dell’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti e con una introduzione di don Lucio Gatti, direttore della Caritas diocesana, tra i cittadini immigrati e gli operatori delle Caritas parrocchiali, nella sala del Dottorato; si arriverà fino alle 18 per la messa in cattedrale, presieduta dall’arcivescovo; alle 19.30 concluderà la giornata un momento conviviale nel chiostro della cattedrale. “La novità di quest’anno è costituita dalla collaborazione delle Acli e della Cisl – dice ancora Stella Cerasa – due organismi che peraltro ci aiutano già nel nostro lavoro da anni, soprattutto nel campo della tutela sindacale. In Caritas lo diciamo sempre: nessuno si deve improvvisare per quello che non è; non possiamo entrare, ad esempio, nei contratti di lavoro, per questo ci facciamo aiutare, da tanti anni, da queste due associazioni. La collaborazione è anche una maniera per tirare dentro questa festa persone che la pensano come noi per quanto riguarda la fede e l’accoglienza”. La “Festa degli incontri” non è un appuntamento nato per caso, ma è il concretizzarsi di una proposta scaturita dal Convegno diocesano del 2002. Una festa alla quale il Vescovo ha voluto dare cadenza annuale e una data fissa: la terza settimana di settembre (data slittata per il pellegrinaggio del vescovo in Terra Santa). L’anno scorso don Lucio Gatti aveva aperto la festa ricordando l’importanza del “conoscersi per diventare più amici e integrarci per essere un’unica famiglia, dimostrando che i cristiani non hanno confini, barriere e dogane. Quella che la Chiesa intende è un’integrazione a 360 gradi, sociale, culturale e politica, che faccia vivere in armonia le diversità, che sono una ricchezza”.
Il 26 settembre la “Festa degli incontri tra e con gli immigrati”
Conoscersi per diventare più amici
AUTORE:
Umberto Maiorca