Pietro Profumi, illustra le esigenze e i traguardi da raggiungere. “Serve l’aiuto di tutti i credenti”Si è iniziata da tempo una ricognizione sulla struttura organizzativa della Curia, al fine di dare una risposta a quanti desiderano una informazione il più possibile esaustiva. L’attenzione questa volta si è rivolta all’Istituto diocesano sostentamento clero, presieduto da Pietro Profumi già sindaco di Assisi, che ha offerto i seguenti chiarimenti. Quando ha assunto l’incarico di presidente e da chi le è stato conferito? “Sono stato nominato dal vescovo il 1’dicembre 2002”. Quale funzione riveste l’organismo? “È la funzione assegnata dalla riforma concordataria tra Santa Sede e governo Craxi, ovvero provvedere al sostegno economico-previdenziale-assicurativo dei sacerdoti che vengono da allora stipendiati, anche se modestamente, dall’Istituto centrale al quale ogni istituto diocesano manda i suoi utili. È una scelta di libertà della Chiesa dallo Stato”. Come è strutturato l’Istituto diocesano? “Il Consiglio è formato da sei membri più il presidente; tra i sei consiglieri il Vescovo ha scelto il vicepresidente (Giovanni Crescenzi, mio predecessore); il Consiglio ha designato Pio De Giuli quale delegato con me alla firma. La sede legale si trova presso la Curia diocesana (Assisi, piazza Vescovado) ma la sede operativa, dopo il terremoto del 1997, è stata spostata a Bastia Umbra in via Marconi 14 in un appartamento di proprietà dell’Istituto”. Con quali strumenti e modalità si esplica l’azione di sostentamento in seno alla diocesi? “L’Istituto possiede poderi, appartamenti, negozi, capannoni industriali e una struttura ricettivo-alberghiera. Facendo rendere al meglio questi immobili si produce un reddito che viene inviato all’Istituto centrale che provvede al necessario per i sacerdoti”. L’organismo che presiede riesce a rispondere alle reali necessità? “Il reddito dell’Istituto diocesano non è sufficiente a produrre un reddito pari alle esigenze di mantenimento di circa 80 sacerdoti, così come succede per la totalità degli istituti diocesani”. Quali forme di sostentamento integrative esistono? “Le forme integrative di sostentamento consistono nella sottoscrizione dell’8 per mille al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi e nelle offerte deducibili che si possono fare durante tutto l’anno presso la Curia o presso l’Istituto in questione; sono offerte che si possono dedurre dalla denuncia dei redditi. È necessario che i credenti siano consapevoli del bene che fanno i sacerdoti, i missionari e si rimbocchino le maniche per rendere autonoma la loro opera.”
Rimboccarsi le maniche
Assisi. Il sostentamento del clero in primo piano.
AUTORE:
Francesco Frascarelli