Non era mai successo nella storia politica dell’Umbria che due donne guidassero la Regione: Catiuscia Marini è stata riconfermata presidente per altri cinque anni e condurrà l’istituzione regionale in uno dei periodi più difficili dal punto di vista economico e sociale, Donatella Porzi è il nuovo presidente dell’assemblea regionale umbra, il 18° della storia regionale, ed è la prima donna a ricoprire questo incarico.
Questo primato di donne nella politica umbra vuol dire qualcosa? La nuova legge elettorale, con l’indicazione della parità di genere, anche nel voto, intendeva dare più spazio alle donne, anche da un punto di vista numerico.
È vero che la Porzi è stata la più votata della lista Pd, ma è anche vero che ha potuto godere di un vasto appoggio di riferimento (l’area Bocci, attraverso i suoi vari candidati “maschietti”, ha consentito di farle ottenere il titolo di Lady Preferenze).
Ma basta scorrere l’elenco dei consiglieri eletti a palazzo Cesaroni per osservare l’elezione di sole 4 donne, di cui 3 ai vertici, cioè la Marini, la Porzi e l’assessore Fernanda Cecchini, con il suo mega-assessorato, e l’unica rappresentante dell’opposizione che è Maria Grazia Carbonari del Movimento 5 stelle.
Probabilmente in Umbria ci sono donne che hanno le caratteristiche giuste per esercitare il mandato degli elettori. Va registrato il fatto che dal 2000 in poi una donna (prima Maria Rita Lorenzetti per dieci anni, ora la Marini che raggiungerà anch’essa questo traguardo) ha guidato l’esecutivo di palazzo Donini, una eccezione prettamente umbra.
Per la cronaca, la Porzi è stata eletta con i 13 sì della maggioranza grazie a un accordo interno nel Pd, e le 8 schede bianche delle opposizioni. Il centrodestra non ha proposto nessuno. Non c’è stata alcuna sorpresa anche per quanto riguarda i due vice presidenti, che sono per la maggioranza Marco Vinicio Guasticchi (indicato dal Pd) e Valerio Mancini per l’opposizione (il leghista è stato candidato da tutto il centrodestra).
Il primo è stato eletto con 12 voti, il secondo con 6. Nel suo discorso dopo l’elezione, la Porzi ha parlato della “necessità di un processo di avvicinamento dei cittadini alla politica e, quindi, alle istituzioni. Questa nostra Regione può e deve rivendicare di aver creato a partire dagli anni Settanta una identità regionale che si è tradotta in crescita e in direzione anche della qualità dei servizi”.
La Porzi ha invitato Giunta e consiglieri a “esprimersi con coraggio, a non aver paura delle innovazioni, ad alzare l’asticella con determinazione, pronti a dominare i processi, capaci a indirizzarli, consapevoli delle nostre potenzialità”. Visto che il “potere umbro è rosa”, perché non caratterizzarsi per qualche iniziativa particolare? Il consigliere Giuseppe Biancarelli (Umbria più uguale) ha proposto un taglio alle indennità dei consiglieri regionali, peraltro meno sostanziose rispetto a tante altre regioni. Quale migliore inizio, per la coppia di donne al comando, che rendere concreta questa iniziativa?