Che l’oratorio sia uno strumento utile è ormai riconosciuto da tutti gli addetti ai lavori. Resta da stabilire se si tratti più di un luogo di ritrovo e divertimento controllato per i giovani oppure, trattandosi di un’emanazione della parrocchia, non costituisca più una splendida opportunità pastorale ‘per l’evangelizzazione e la promozione umana dei giovani’, come ha ricordato mons. Giuseppe Chiaretti. In poche parole: l’oratorio è quel luogo dove i ragazzi si danno appuntamento per giocare a biliardino o è quel luogo dove pensare attività importanti, dove formare gli animatori e strutturare una catechesi giovanile diversa? ‘Non c’è dubbio che il sogno è quello di unire i due aspetti, l’intrattenimento e la catechesi ‘ afferma don Raffaele Zampella, responsabile della Pastorale giovanile ‘ e fare sogni importanti, cercare di volare alto con i progetti è stato lo stimolo di don Massimiliano Sabbadini, presidente del Forum degli oratori, al recente convegno pastorale diocesano’. Uno stimolo a promuovere negli oratori il catechismo per i bambini, accanto alle attività educative e formative per giovani, senza dimenticare le iniziative sportive e ricreative. ‘Alla parola ‘oratorio’ va dato un senso allargato, comprendente tutte le attività che si compiono con i ragazzi: campi scuola, ritiri, uscite ‘ riprende don Raffaele ‘ al contempo, però, visto che si tratta di un’espressione della parrocchia, gli oratori possono e devono svolgere un ruolo maggiore nella evangelizzazione della comunità cristiana locale’. Attualmente nel territorio della diocesi perugino-pievese sono attivi gli oratori di Città della Pieve, Castiglion del Lago, Ferro di Cavallo, Santo Spirito, Prepo, Ponte della Pietra, San Faustino, San Sisto, Pila, Ponte San Giovanni e San Martino in Campo. ‘Un panorama vario, ma molto nutrito che, pur non coprendo tutte le parrocchie, offre la possibilità di coprire tutti i vicariati ‘ conclude don Raffaele ‘ in futuro e sulla spinta del convegno pastorale si pensa di riuscire a creare una struttura per ogni unità pastorale’. Con l’avanzare dell’estate, inoltre, l’oratorio si propone come punto aggregante per i giovani che, terminata la scuola e non ancora in vacanza, vogliano occupare il proprio tempo in maniera diversa. L’oratorio ‘don Renato Fressoia’, di Castiglion del Lago, ad esempio, propone ‘Estate giovane’, un progetto rivolto ai ragazzi da 6 a 12 anni che vogliono ‘trascorrere le vacanze estive giocando, mangiando, viaggiando e pregando insieme’. Sabato prossimo, alle ore 16, inaugurazione dell’attività estiva, che proseguirà tutti i giorni (domenica esclusa) dalle 9 alle 17.30. La quota di partecipazione è di 60 euro, comprensiva di pranzo e merenda. Due settimane all’oratorio Don Bosco tra sport, attività manuali e gite in bicicletta promosse dalla parrocchia di S. Martino in Colle e in CampoDue settimane di sport, attività manuali, gite in bicicletta, escursioni a piedi, impegno, preghiera e pazienza per oltre 100 ragazzi e 20 adulti che hanno dato vita alla prima edizione di ‘Grest Estate all’oratorio’, rivolta ai bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anni (nella foto). Un modo diverso di trascorrere queste calde giornate in compagnia di coetanei, animatori e sacerdoti, presso l’oratorio Don Bosco di San Martino in Colle. Nell’iniziativa, che si conclude domenica con la celebrazione eucaristica, confluiscono le esperienze degli animatori dei campi estivi della parrocchia di San Martino in Colle e quella dell’oratorio di San Martino in Campo. Tutto sotto la supervisione del parroco delle due comunità, don Roberto Di Mauro. ‘Il lunedì, il martedì, il giovedì ed il sabato sono stati dedicati allo sport e alle attività manuali, mentre il mercoledì sono state effettuate delle gite in bicicletta sfruttando strade di campagne dove non transitano auto ‘ racconta don Roberto Di Mauro – le mete sono state il santuario di Madonna dei Bagni a Casalina e il piccolo borgo di Papiano. Grazie alla Ferrovia centrale umbra, invece, abbiamo potuto raggiungere Cesi e l’abbazia di Montecorona’. La formula del ‘Grest’ è piaciuta molto e i dati parlano chiaro: la partecipazione giornaliera è stata di 100 ragazzi nella prima settimana, di 80 nella seconda, con un totale di contatti di circa 150 ragazzi. ‘Per realizzare tutto ciò ha lavorato una folta schiera di volontari (ragazzi, nonni, mamme, papà) sin da quest’inverno, con la pianificazione delle attività, uscite, cucina ‘ riprende don Roberto ‘ con il solo scopo di creare una vera e propria sinergia tra persone appartenenti ad età diverse intorno ai ragazzi, e realizzare un luogo per i giovani che risiedono in un territorio che non offre molto alle loro necessità’. Un’esperienza servita per prendere le misure di un futuro progetto di apertura quotidiana dell’oratorio di tutto il territorio. Un progetto che ha bisogno di tutta la comunità parrocchiale, delle istituzioni e dell’imprenditoria locale.
Luogo ricreativo o dove fare catechesi?
Don Raffaele 'il sogno è quello di avere un oratorio dove i due aspetti si uniscano'
AUTORE:
Umberto Maiorca