Da cristiani nel mondo del lavoro

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Un momento della XXIV edizione della FestAcli

Tra il 26 e il 28 agosto 1944, nel convento di Santa Maria sopra Minerva prendono vita le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani (Acli).

Domenica 12 luglio si è tenuta a Sigillo, presso il villaggio turistico Val di Ranco, la XXIV edizione della FestAcli promossa dalle Acli provinciali di Perugia con la zona eugubino-gualdese e il circolo fossatano Ora et labora.

Paola Vacchina presidente nazionale del Patronato Acli e dell’Enaip, ha avuto il compito di sintetizzare a grandi linee la storia delle Acli.

Si tratta della data di nascita ufficiale, in quanto la gestazione del movimento risale almeno alla firma del patto di unità sindacale, stipulato il 3 giugno del ’44 fra le correnti, allora clandestine, cristiana, comunista e socialista, per costituire il Sindacato unitario, cioè la Confederazione generale dei lavoratori italiani (Cgil).

I fondatori decidono che i compiti specifici delle Acli devono essere quelli di affermare i princìpi cristiani della vita, affiancando l’opera dei Sindacati unitari di categoria per tutto quanto esula dai compiti specifici riservati ai sindacati stessi. Promotore delle Acli è Achille Grandi, mosso dall’istanza di salvaguardare l’identità dei lavoratori cristiani, e quindi il patrimonio ideale del cattolicesimo sociale, all’interno del recentemente costituito sindacato unitario. Grandi è anche il primo presidente delle Acli nazionali.

Le Acli devono quindi svolgere un ruolo di formazione culturale e sociale congiunto a un’esperienza concreta d’iniziativa sociale. Nelle intenzioni della gerarchia ecclesiastica, le Acli potrebbero fornire il nucleo di lavoratori cristiani in grado di dare vita a un nuovo sindacato caratterizzato in senso cristiano.

Le Acli devono quindi svolgere un ruolo di formazione culturale e sociale congiunto a un’esperienza concreta d’iniziativa sociale. Il 16 novembre 1951 viene costituito l’Enaip (Ente nazionale acli per l’istruzione professionale) quale organismo specificamente rivolto all’istruzione professionale dei lavoratori. Nel corso dei 70 anni ne è passata di acqua sotto i ponti…

Oggi sono cambiati i contesti di un tempo ma, di certo, c’è sempre bisogno dell’impegno sociale e cristiano. Che senso possono avere le Acli oggi? La risposta non è scontata: alla base di tutto la passione educativa. Le persone hanno bisogno di ritrovare il senso profondo della vita, che si riscopre ogni volta con il radicamento al Vangelo.

Un cristiano adulto, impegnato nel sociale, sente la continua necessità di formazione, di confrontarsi e di fermarsi a riflettere. Le “tre fedeltà” delle Acli sono la sfida per il futuro e, allo stesso tempo un pilastro di unità. A seguire c’è stato un ricco dibattito che ha permesso di ampliare la riflessione.

Vi hanno partecipato Nicola Miriano, mons. Ceccobelli vescovo di Gubbio, Elisa Faraoni, Massimo Ceccarelli, Alberto Cecconi, Santi Filippetti, mons. Pietro Bottaccioli, vescovo emerito, l’avv. Ferracchiato sindaco di Fossato di Vico, la vice sindaco di Costacciaro Patrizia Lupini, e Giovanni Pascucci, noto come Giannetto, che ha voluto ricordare come la sua lunga militanza aclista abbia raggiunto i 57 anni.

Quindi è seguita la messa celebrata da mons. Ceccobelli, mons. Bottaccioli e don Raniero Menghini, al termine della quale è seguito il pranzo comunitario.

AUTORE: Marta Ginettelli