Uno stanziamento totale di 350.000 euro in tre anni per il completo restauro della chiesa e dei suoi preziosi affreschi, di cui 150.000 immediatamente. Questa la buona notizia che il ministro dei Beni Culturali Giuliano Urbani è venuto a portare di persona a don Luigi Merli, parroco della frazione gualdese di San Pellegrino, alle prese da anni con i delicati lavori alla sua chiesa parrocchiale. In effetti, dopo l’inaugurazione, lo scorso mese di dicembre, di parte degli affreschi, restaurati grazie alla Fondazione Banca dell’Umbria, restava da recuperare gran parte dello stupendo ciclo dipinto, attorno al 1470, da Matteo da Gualdo, il pittore recentemente balzato all’onore delle cronache per la bella mostra della Rocca Flea. In realtà, la visita a sorpresa del ministro Urbani corona quella che sembra una bella fiaba, iniziata nel giugno del 2002, quando don Merli, vedendo un giorno il ministro in una trasmissione in televisione e sentendolo decantare il suo amore per la pittura, gli scrisse subito una lettera in cui gli esponeva le difficoltà della sua parrocchia nel recuperare delle opere d’arte di immenso valore, scampate dal sisma. Il Ministro rispose di persona e ne nacque uno scambio epistolare, durante il quale, grazie alla mediazione della sovrintendente ai Beni culturali dell’Umbria – la dott.sa Garibaldi – e con la collaborazione preziosa del sen. Franco Asciutti, presidente dell’Ufficio cultura del Senato, fu trovata la strada per ottenere un rapido finanziamento. I 700 milioni di lire promessi corrispondono ai 350.000 euro oggi assegnati alla chiesa di San Pellegrino, con un apposito piano di recupero. Il ministro è voluto venire di persona a vedere questo “scrigno di opere d’arte” che è la chiesa di San Pellegrino. Tanto a sorpresa che don Merli non era neppure presente: era con tutti gli altri ad aspettare Urbani in municipio. Procuratesi le chiavi, il Ministro ha visitato la chiesa, rimanendone impressionato, come poi ha riferito di persona a don Luigi Merli, incontrandolo in Municipio. “Onorevole” gli ha risposto il parroco citando Arrigo Boito “si dice che ‘Dio ci diede limitati orizzonti e sconfinate l’ali’: noi a San Pellegrino, da soli, non saremmo riusciti a preservare quello scrigno d’arte che è la nostra chiesa. Per questo, dopo aver ringraziato tutti gli enti pubblici e i benefattori che ci hanno aiutato in questi anni, ora veramente La ringrazio di cuore!”
“È davvero un capolavoro d’arte”
San Pellegrino: il ministro dei Beni culturali Giuliano Urbani "porta" i contributi per il restauro della chiesa parrocchiale. 350.000 euro per salvare i capolavori lesionati dal sisma
AUTORE:
Pierluigi Gioia