Riappropriamoci della politica

Manca poco più di una settimana al voto: alcuni suggerimenti da considerare quali atteggiamenti per partecipare al voto politico

Manca ormai soltanto poco più di una settimana al 12 giugno, quando saremo chiamati alle urne per tre votazioni. Una riguarda il Parlamento europeo, l’altra l’Amministrazione provinciale e la terza il rinnovo delle amministrazioni di oltre la metà dei Comuni della diocesi (vedi fondino in alto). Si potrà essere delusi fin che si vuole della politica, ma essa, nel bene e nel male, condiziona la vita delle comunità, delle famiglie e dei singoli. Si potrà avere l’impressione (e non solo l’impressione) che i problemi concreti ognuno se li deve risolvere da se stesso, ma è fuori dubbio che il quadro generale entro il quale egli dovrà trovare la soluzione è in gran parte determinato dalle scelte politiche. Vale per la sanità, per il lavoro, per la scuola, per l’ordine e la sicurezza. E allora meglio non disinteressarsi della politica, magari con giudizi del tipo “fanno quello che vogliono” “sono tutti uguali” “non cambierà mai nulla”. A poco più di una settimana dal voto, crediamo di poter suggerire come importanti tre atteggiamenti. Innanzitutto convincersi che la politica non appartiene solamente a qualcuno che la gestisce, ma è di tutti coloro che, attraverso il voto, ne condividono la direzione. Non è vero che “sono tutti uguali”, perché ci sono valori (e non solo interessi) diversi ad animare programmi e schieramenti. Riappropriarsi della politica significa innanzitutto dire “mi interessa” e perciò voglio conoscere e decidere per quello che mi è consentito. Il secondo atteggiamento riguarda in particolare le elezioni comunali che, in città (ma sarebbe meglio chiamare paesi) a misura d’uomo come i nostri dovrebbero consentire a tutti gli elettori di votare persone che conoscono e delle quali hanno fiducia, perché le hanno viste all’opera nella loro professione e nel loro impegno civile. Lo stesso discorso vale anche per l’Amministrazione provinciale. La nostra zona sconta purtroppo una marginalità geografica dai centri decisionali che spesso finisce per trasformarsi in marginalità politica. Gli eletti dovranno quindi impegnarsi a confrontarsi con i problemi locali senza sentirsi eccessivamente vincolati agli schieramenti di appartenenza. L’ultimo atteggiamento riguarda, più in generale, il porsi stesso del cristiano nei confronti della politica. Dal punto di vista dei candidati che non fanno mistero della propria fede, ciò si traduce nel richiedere loro innanzitutto fedeltà alla dottrina sociale della Chiesa. Gli elettori dal canto loro, dovranno valutare attentamente l’affidabilità dei candidati per competenza, trasparenza ed onestà personale. I nostri Comuni e la nostra provincia meritano di essere governati da persone che hanno a cuore – ben prima del proprio ‘particulare’ – il bene comune di tutti i cittadini.

AUTORE: Moreno Migliorati