“Il 2 aprile scadrà il mio mandato”

Mons. Goretti andrà in pensione ma, precisa, pur terminando la responsabilità come vescovo, "continuerò la mia missione pastorale"

“Mi capita spesso di riflettere su ciò che il Signore mi ha dato, su questa gloriosa famiglia in cui mi ha inserito, sugli avvenimenti che mi ha fatto vivere e sulle persone che mi ha fatto incontrare. Il mio animo si riempie di gratitudine, poiché ho ricevuto molto più di quanto potessi immaginare”: con queste parole il vescovo Goretti, annunciando peraltro il termine del suo servizio episcopale per limiti di età, iniziava la lettera pastorale (5 aprile 2003) diffusa in occasione del 50’di sacerdozio. L’argomento è tornato di attualità. Si rincorrono voci in varie circostanze e in vari ambienti: il vescovo Goretti “va in pensione”. Tale situazione ci ha indotto a richiedere un chiarimento al diretto interessato. Quando scade effettivamente il suo mandato di vescovo, stando alla legislazione canonica? “In base al comma 401 del Codice di diritto canonico, i vescovi al compimento del 75’anno di età sono tenuti a rimettere nelle mani del pontefice il loro ufficio episcopale. Pertanto correttamente presento venerdì 2 aprile 2004 (giorno di uscita di questo numero del giornale N.d.r.) l’atto di rinuncia all’ufficio di vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino”. Ha sentore di quali potranno essere le decisioni della Santa Sede? “Non ho alcun sentore; non chiedo nulla, lieto di fare l’obbedienza fino all’ultimo dei miei giorni”. Quando prevede che possa avvenire una eventuale successione? “È difficile dare una risposta; in alcuni casi trascorrono mesi, in altri casi un intero anno, in altri ancora più di un anno”. Cosa vorrebbe raccomandare al suo eventuale successore? “Sarebbe atto di superbia dare indicazioni; il mio successore, dopo un po’ di tempo, quando avrà preso consapevolezza della situazione, sarà in grado di assumere le decisioni più sagge”. Tra componenti del clero, fedeli e gente comune, si avverte un senso di apprensione circa una sua “uscita di scena”. Come giudica tale atteggiamento? “Mi fa grande piacere che si mostrino nei miei confronti segni di benevolenza, che sussista una preoccupazione. Desidero comunque precisare che anche terminando la responsabilità come vescovo, continuerò la mia missione pastorale offrendo la massima collaborazione”. Ha il desiderio e la forza di proseguire nel gravoso incarico? “Mi anima solo il desiderio di servire la mia gente in qualsiasi ruolo. Quanto alle mie forze che in effetti si traducono in capacità, lascio giudicare gli altri. Non intendo tradire sino alla fine l’obbedienza con la quale a suo tempo accettai l’incarico”.

AUTORE: Francesco Frascarelli