È arrivato il sospirato ‘riequilibrio’

POLITICA REGIONALE. In vista delle elezioni i due schieramenti sono in agitazione. Intanto il centrosinistra conferma Locchi e Raffaelli per i capoluoghi di provincia

La politica regionale si muove. È arrivato il sospirato riequilibrio della maggioranza che sostiene l’esecutivo regionale, salutato con soddisfazione da Rifondazione comunista che così ottiene un riconoscimento (un assessore?) proporzionale al suo peso elettorale. Era fallito qualche tempo fa il tentativo alla Provincia di Perugia di aggiungere un assessore in più per Rifondazione per la ferma opposizione del presidente dell’Ente, Giulio Cozzari. Ora l’accordo, tra Ds, Sdi, Margherita e Prc, chiude la lunga e difficile fase politica degli ultimi mesi che ha interessato il centro sinistra umbro. La Margherita esce in parte ridimensionata dall’accordo (dovrà lasciare una ‘casella’, a favore del Prc) ma ora il cammino della coalizione di centro sinistra sembra in discesa. Infatti sono state fissate le tappe da superare: l’approvazione dello statuto entro i primi giorni di aprile, la realizzazione concreta degli avvicendamenti e poi l’approvazione del bilancio. L’immagine di ritrovata concordia nel centro sinistra stride con il violento attacco portato dal Pdci (il partito dei comunisti italiani) ai Ds, che sarebbero ‘sotto ricatto’ da parte di Rifondazione secondo il meccanismo per cui “si parla di poltrone e non di programmi”. E quindi scatta l’ipotesi di presentarsi alle elezioni amministrative da soli “se i Ds non dovessero recuperare il loro ruolo di indicazione dei programmi e delle strategie”. Il segretario del Pdci umbro, Roberto Carpinelli, ha richiesto la convocazione di una riunione della coalizione (ma a nove, cioè il numero dei movimenti che si riconoscono nell’area del centro sinistra), non con i quattro della sola maggioranza regionale. È singolare che il riequilibrio si sia giocato sul peso elettorale di Rifondazione comunista. Che ha accresciuto la sua forza con l’ ‘acquisto’di Bonaduce, eletto con il Pdci che in Umbria ha perso solo qualche tempo fa l’unico suo rappresentante in Regione: Maurizio Donati, passato a gruppo misto- Italia dei Valori. La situazione del centro sinistra resta comunque in movimento anche per la scelta dei candidati in alcuni Comuni. Se pare sicura la ricandidatura di Locchi e Raffaelli, rispettivamente nei Comuni di Perugia e Terni, altrove la situazione è molto articolata, o meglio confusa. Le città in ballo sono tante (basta ricordare Foligno, Spoleto, Orvieto) e gli appetiti sono molto forti. Ora che il riequilibrio regionale è stato portato a termine, anche i nodi dei comuni – senza dimenticare le presidenze delle Provincie – dovrebbero essere sciolti. Ma non sembra così facile perchè la situazione, in attesa dell’accordo regionale, si è un po’ sfilacciata. Anche nell’altro schieramento maturano le decisioni, tra vari contrasti. Forza Italia ha eletto il suo coordinatore provinciale: è il senatore Franco Asciutti. Così gli azzurri hanno superato, almeno sulla carta, il dualismo tra Fiammetta Modena e Ada Spadoni Urbani. Ma anche nel centro destra si chiede di fare presto. Per l’Udc “è scaduto” il tempo per scegliere i candidati alle prossime elezioni amministrative. Lo ha recentemente ribadito il segretario regionale del partito, Sandra Monacelli, invitando Forza Italia ed An a “dare seguito” alle indicazioni del tavolo nazionale su questo argomento. Un filo comune unisce i due schieramenti. Le lotte intestine hanno contribuito ad allungare in modo estenuante la fase preelettorale. L’impressione è che molti protagonisti si siano già accorti di un elemento: si è perso tanto tempo.

AUTORE: Emilio Querini