Nel pomeriggio di sabato 6 marzo si è tenuto a Bastia Umbra l’incontro diocesano per il cinquantesimo anniversario della fondazione de La Voce, i cui festeggiamenti sono iniziati lo scorso dicembre. Una voce che parla, anzi una voce che grida in un deserto in cui l’informazione cattolica ha il dovere di difendere i valori cristiani. Alla presenza del vescovo mons. Sergio Goretti e del direttore del giornale don Elio Bromuri, si è svolta la serata che ha previsto diversi momenti, tra cui una celebrazione della Parola iniziale, le testimonianze di alcuni protagonisti del passato e la consegna di riconoscimenti per i collaboratori della pagina diocesana. Il Vescovo ha ringraziato quanti si sono prodigati in questi anni alla diffusione di notizie riguardanti la vita della Chiesa. “E’importante che la voce della Chiesa si faccia sentire in difesa dei valori universali che oggi sembrano messi a dura prova”. Il Vescovo ha richiamato i valori della coscienza, della persona, della vita e della famiglia come istituzione naturale e come sacramento. “La nuova veste grafica, ha affermato don Elio, è un modo per sottolineare la necessità che sentiamo di rendere questo giornale più dialogico. Mentre i cattolici sono aggrediti su temi d’ordine naturale, oggi che non hanno più un partito né una forma di testimonianza chiara c’è la Voce che si preoccupa di valutare i fatti alla luce della fede invitando ad assumere le decisioni conseguenti”. “Il nostro, ha continuato don Elio, è un giornale legato al territorio ma che ha un respiro comunque più ampio. Dobbiamo cercare di arricchire e approfondire il rapporto con le redazioni locali per migliorare la comunicazione tra le diocesi. Ogni operatore pastorale dovrebbe avere il giornale per essere aggiornato e in sintonia pastorale con il proprio Vescovo e l’intera regione. È l’unico giornale fatto così in Italia. Hanno presentato la loro testimonianza alcuni “veterani”: don Aldo Brunacci, che ha sottolineato il ruolo propulsore dell’Azione cattolica verso La Voce negli anni Cinquanta, ed ha auspicato una redazione collegiale; Aldo Calzolari, che ha ricordato l’attenzione che veniva data aul giornale alle questioni che interessavano il territorio; don Girolamo Giovannini che ha ricordato l’elevato numero di abbonamenti raggiunto nel passato nella ex diocesi di Nocera-Gualdo; Valerio Anderlini di Gualdo, che ha evidenziato il ruolo determinante del supporto parrocchiale per la diffusione del settimanale; Rino Casula, che ha rievocato il forte impegno di tanti collaboratori a servizio de La Voce. Il Vescovo ha concluso sottolineando tre urgenze: l’esigenza di creare un gruppo redazionale diocesano, una maggiore attenzione ai problemi locali (economici, sociali, …), un più forte impegno delle parrocchie nel sostenere il giornale facendo sì che ogni operatore pastorale e ogni insegnate di religione diventi un abbonato. A questo punto sono stati ricordati in piedi i collaboratori defunti e, a un gruppo di redattori e scrittori più impegnati in questi 50 anni, è stata donata una “penna de La Voce” come attestato di gratitudine, mentre a molti altri collaboratori è stata consegnata una simpatica mattonella ricordo. Da parte di tutti è scattata una grande passione per La Voce che speriamo porterà frutti. A conclusione della serata i partecipanti hanno gustato un piacevole aperitivo.