Sono passati quaranta anni e molta acqua si è persa dagli acquedotti umbri: ora arriva un nuovo piano regolatore generale che dovrebbe sostituire quello in vigore, che risale al 1963. L’obiettivo è quello di favorire ‘una gestione integrata e razionale della risorsa idrica in grado di garantire il soddisfacimento dei bisogni ed il rispetto delle condizioni ambientali’. Il piano è stato preadottato dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore all’ambiente, Danilo Monelli e ‘si muove nell’ottica delle mutate condizioni sociali ed economiche ‘ ha spiegato l’assessore – e si propone di superare le situazioni critiche che, determinate da concentrazione della domanda e sovrapposizione di diversi fabbisogni, si sviluppano sia localmente che periodicamente sul territorio umbro’. L’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) ha condotto uno studio che ha messo in luce due problemi fondamentali: troppi acquedotti (470 comunali o consortili, circa mille aggiungendo quelli frazionali) e troppe perdite. Inoltre pozzi e sorgenti sono, in molti casi, troppo superficiali mentre mancano apparecchiature tecniche di vigilanza sulle portate, ed esistono problemi tariffari. Solo 32 comuni su 92 riescono a soddisfare pienamente il fabbisogno idropotabile nei periodi di punta, mentre ‘gli altri 60 denunciano carenze più o meno gravi’. Gli scopi principali del nuovo piano riguardano la riduzione delle perdite della rete entro un tetto massimo del 20 per cento, attraverso un controllo permanente, e il contenimento dei consumi. Ma si guarda soprattutto in prospettiva. E si calcola che nel 2040 gli indirizzi di piano prevedono un aumento del 12 per cento del numero degli utenti (famiglie e imprese) che saliranno dagli attuali 539 mila a 607 mila e un incremento dell’ 8.2 per cento dei volumi medi giornalieri immessi in rete, che saliranno da 74 a 81 mila metri cubi e una diminuzione del quattro per cento del consumo medio giornaliero per utente (da 397 a 381 litri).
Risorse idriche, via al nuovo Piano
Troppi acquedotti, troppe perdite, e un comune su tre non ha acqua a sufficienza. La Giunta prepara le contromisure
AUTORE:
Romano Carloni