Nel ’900 il nome della nostra terra umbra è approdato in tanti Continenti portando a tutti il sorriso di Dio. Sono le suore della Sacra Famiglia di Spoleto, fondate dal sacerdote Pietro Bonilli nel 1888: donando la loro vita a Dio mediante la professione dei consigli evangelici, si mettono al servizio delle molteplici povertà che il mondo produce, per testimoniare la forza dell’amore, della speranza e della familiarità.
Don Bonilli infatti, sacerdote di una piccola parrocchia di campagna della diocesi di Spoleto, vissuto tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ’900, non pago della difficile e stentata opera pastorale, si dedicò all’accoglienza della gioventù abbandonata delle campagne. In breve tempo, però, si accorse che i pericoli maggiori riguardavano le fanciulle orfane o segnate da malattie come la cecità e la sordità. Fu a loro che si rivolse tutta la sua attenzione.
Ben presto, tuttavia, si accorse che la sua casa e la sua persona non bastavano più per prendersi cura adeguatamente di quella grande famiglia che aveva riunito attorno a sé. Certamente, la Sacra Famiglia di Nazareth, triade terrena che il Bonilli tanto venerava, non faceva mancare la sua Provvidenza in offerte di denaro e di alimenti; tuttavia a don Pietro non sfuggiva che quelle bambine necessitavano di cure femminili. Il progetto di Dio, però, era ben più grande e arduo di quanto lui stesso potesse immaginare!
Dopo vari tentativi falliti d’impiantare nella sua parrocchia un Ordine religioso, il Bonilli si dispose infine a seguire la strada che il Signore gli indicava: fondare lui stesso una congregazione religiosa. Sembra proprio che al Signore piaccia sognare in grande, attraverso la vita di piccoli uomini e donne che si mettono al Suo servizio. Con la professione religiosa di quattro “donzelle” nella parrocchiale di Cannaiola, il 13 maggio 1888 il sogno cominciava a diventare realtà. Anche don Pietro allora prese coraggio e cominciò a tirar fuori dal cassetto i sogni che avevano caratterizzato i suoi anni di giovane seminarista, soprattutto quello di predicare l’amore di Dio là dove non era conosciuto, o addirittura rifiutato. E Dio, che è Padre e non si lascia vincere in bontà, diede al Suo servo fedele questa immensa gioia: nel 1921 le sue suore s’imbarcavano per raggiungere le coste della Cirenaica (attuale Libia). Quel sogno che sembrava irrealizzabile è ancora realtà viva ai nostri giorni.
Il Bonilli nel 1935 è ritornato alla casa del Padre, ma il suo istituto continua a crescere, ad arricchirsi di ragazze e ragazzi (il ramo maschile, “Missionari della Sacra Famiglia”) che aggiungono tasselli nuovi anche nelle opere che abbracciano soprattutto a favore dei più poveri, per costruire la civiltà dell’amore dando a tutti una famiglia sull’esempio di Gesù, Maria e Giuseppe.
Ad oggi, l’istituto delle suore della Sacra Famiglia (di diritto pontificio dal 10 marzo 1932) è diffuso in Italia, India, Congo, Costa d’Avorio, Guatemala, Salvador, Cile, Brasile e Honduras. Le suore abbracciano con amorevolezza molteplici servizi nelle scuole, tra i giovani, con le famiglie, negli ospedali e con le persone diversamente abili. Anche in Umbria, regione di fondazione, l’istituto è presente, oltre che nella diocesi di Spoleto, anche in quella di Perugia – Città della Pieve, sia nella pastorale famigliare e socio-sanitaria, sia con opere a favore delle persone diversamente abili, più o meno gravi.
Con gioia ogni suora continua a donare la propria vita, consapevole di essere un piccolissimo frammento del sogno di Dio che vuole farsi realtà di amore per il nostro mondo. E dal cielo, l’umile sacerdote Pietro Bonilli, ormai dichiarato beato, e le cui spoglie mortali riposano ora nel santuario di Cannaiola di Trevi (Pg) a lui dedicato, non può mancare di benedire le sue figlie e i suoi figli spirituali, le sue opere e tutti coloro che ne beneficiano.