Da Todi terra di origine e di primo impegno pastorale, da Gubbio e da Perugia, diocesi di cui mons. Ennio Antonelli è stato vescovo, sono stati espressi sentimenti di soddisfazione e di gioia per l’annuncio della nomina a cardinale della Santa Chiesa dell’attuale arcivescovo di Firenze. In verità tutto era scritto nelle cose, in quanto Firenze è sede cardinalizia e pertanto era scontato che tale fosse rimasta per cui il vero salto di qualità e di onore oltre che di impegno mons. Antonelli l’ha avuto quando gli è stata affidata la sede del capoluogo toscano. Un vero salto di qualità e di impegno considerando la vastità, l’importanza della diocesi fiorentina, il carattere vivace della popolazione, lo spessore della tradizione culturale e la ricchezza della dotazione artistica della città. Antonelli, cioè, fino a quel punto aveva già compiuto una continua ascesa progressiva che lo ha portato dalla chiesa parrocchiale di Pantalla al duomo di santa Maria del Fiore sotto la cupola del Brunelleschi. E tuttavia la nomina a cardinale aggiunge ancora qualcosa e non solo di onore, ma anche di responsabilità perché, soprattutto in questo momento di declino fisico del Papa Giovanni Paolo II, che ogni giorno appare più provato e sofferente, si troverà dentro il conclave in cui verrà eletto il nuovo papa (lo diciamo con tristezza per l’attuale amato pontefice, e ci auguriamo che avvenga più tardi possibile). Egli sarà uno dei pochissimi prescelti che entreranno in conclave come elettore ed eleggibile e ciò comporta certamente un grande onore e una grande responsabilità. Antonelli, oltre agli auguri delle tre diocesi che hanno avuto un diretto legame con la sua persona e la sua opera pastorale ha ricevuto una lettera personale di felicitazioni e di augurio da parte di mons. Sergio Goretti, presidente della Conferenza episcopale umbra che rappresenta ufficialmente tutta la Chiesa umbra. Infatti per la sua molteplice attività nella nostra regione si può considerare a ragione l’umbro più illustre di questo tempo, anche da un semplice punto di vista sociale. Non mancherà modo, in un prossimo futuro, di averlo tra noi per esprimergli direttamente la nostra amicizia e ammirazione, convinti che la mano di Dio abbia guidato il suo cammino. La redazione de La Voce, ricordando il convinto sostegno e impulso dato da Antonelli quando era vescovo di Gubbio e poi di Perugia e dell’attenzione con cui ci ha seguito anche quando era segretario generale della Cei a Roma, oltre a registrare e raccontare quello che altri dicono e fanno, in questa occasione esprime in maniera diretta la sua partecipazione alla gioia di tutta la regione per l’annunciata nomina a cardinale di mons. Antonelli, cui invia l’augurio francescano di ogni bene dal Signore.
Antonelli cardinale: salto di qualità, impegno e responsabilità
L'annuncio atteso dal giorno della nomina ad arcivescovo di Firenze
AUTORE:
Elio Bromuri