Alla festa dei Ceri vince l’unitarietà

“Grazie per questa bella testimonianza di unità e di fratellanza” ha commentato il Vescovo nella celebrazione in cattedrale
Un momento della celebrazione
Un momento della celebrazione

Nel pontificale celebrato in duomo in onore del Patrono, gli echi di una festa dei Ceri tanto più straordinaria con quella “conclusione unitaria”  favorita dalla decisione dei ceraioli di sant’Ubaldo di smontare il Cero insieme a quelli di San Giorgio e Sant’Antonio.

Una circostanza che ha consentito di richiamare gli insegnamenti del Patrono insiti nei princìpi che ispirano e motivano la manifestazione. La solenne celebrazione, presieduta dal card. Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, insieme al vescovo Mario Ceccobelli ed all’emerito Pietro Bottaccioli, si è svolta in una cattedrale gremita, presenti il sindaco Stirati, sindaci o rappresentanti degli altri comuni della diocesi, le delegazioni di Jessup e Thann, autorità civili e militari.

“È stata una corsa speciale – ha sottolineato il vescovo Ceccobelli all’inizio della cerimonia, dopo l’indirizzo di saluto e le espressioni di gratitudine al card. Baldisseri. – Forse la coincidenza con il nono centenario dell’ordinazione sacerdotale del vescovo Ubaldo ha reso possibile quello che gli eugubini attendevano. Tutto si compie insieme all’insegna di una devozione unica: insieme si parte, insieme si corre verso l’urna del Santo sospinti dall’amore verso di lui, insieme si esprimono affetto e devozione. Grazie per questa bella testimonianza di unità e di fratellanza” all’insegna dei valori ubaldiani. Un passaggio salutato da un prolungato applauso.

“La festa dei Ceri – ha ricordato – non è una competizione sportiva, ma una processione che sale, con gioioso ardore, verso l’urna che custodisce il corpo incorrotto del Santo. È l’omaggio di Gubbio al Patrono, e i tre Ceri, sovrastati dall’immagine dei tre Santi che presiedono le antiche corporazioni, rappresentano tutto il popolo eugubino”. Anche il card. Baldisseri ha manifestato ammirazione per la festa dei Ceri, “che vedevo per la prima volta”, rimanendo affascinato dallo “spettacolo della gente che corre insieme”. Ha quindi operato alcune riflessioni sul Patrono, guida, pastore, difensore della città e del suo popolo con le armi “della saggezza e della dolcezza. Con il suo insegnamento – ha proseguito – sant’Ubaldo ci indica ancora oggi il cammino per sconfiggere l’assedio della povertà, dell’ignoranza, dello sconforto, della solitudine, delle gelosie, delle lotte intestine”.

Ha concluso con l’invocazione al Patrono, “ispiratore di santità e riconciliazione”, a “proteggere Gubbio e la Chiesa universale” alle quali ha augurato “bene, amore, pace”. Il pontificale, come da tradizione, è stato preceduto dalla processione che, muovendo dalla chiesa dei Neri, ha riportato in cattedrale la statua del Patrono che la sera del 15 maggio, insieme al vescovo Ceccobelli, si era “incontrata” con i Ceri all’inizio della calata dei Neri per la benedizione prima della corsa finale.

L’augurio

Nel suo indirizzo di saluto il vescovo Ceccobelli ha richiamato l’accensione dell’Albero di Natale più grande del mondo effettuata da Papa Francesco lo scorso 7 dicembre. “Quella singolare festa di luci – ha auspicato il presule – splendenti nella Notte santa e nel riverbero persistente e durevole dei cuori sia per vostra Eminenza e per il Sinodo della famiglia, per la Chiesa tutta e per il mondo interno annunciatrice di salvezza, di pace e di riconciliazione per tutto il genere umano, e anche sorgente di grazie che trovi accoglienza nell’intimo di ciascuno di noi. Questo auspicio, già presente nelle parole del Papa, trova il suo armonioso riscontro nei gesti e nelle parole antiche e più che mai attuali del nostro patrono Ubaldo”.

Ceri e famiglia 

Il card. Baldisseri è rimasto colpito da uno degli aspetti della festa dei Ceri: quel correre insieme, l’uno accanto all’altro in una mutualità che coinvolge. “Una condizione – ha detto nell’omelia – da estendere alla famiglia: soltanto dandosi reciprocamente una mano sarà possibile fornire una risposta alle tante difficoltà che oggi ci sono, e insidiano futuro e prospettive” della famiglia.

 

AUTORE: Giampiero Bedini