A Roma…“sulle orme dei primi discepoli”

Un pellegrinaggio per riscoprire la propria storia, la storia della Chiesa, la propria fede
Il gruppo dei giovani che sono andati a Roma
Il gruppo dei giovani che sono andati a Roma

“Sulle orme dei primi discepoli”, questo il titolo dei due giorni di pellegrinaggio dedicato ai giovani della nostra Diocesi.

Un titolo importante che ci ha portato a percorrere delle tappe fondamentali per la storia della Chiesa, ma anche e soprattutto per la nostra storia personale e la nostra fede! Il pellegrinaggio infatti è iniziato con la visita alla basilica di San Paolo, dove ci ha accolto Padre Edmund, abate della comunità benedettina la quale da circa 1400 anni si occupa della basilica.

Ma chi è veramente san Paolo? Chi è questo apostolo di Gesù che sentiamo nominare quasi tutte le domeniche alla messa?

Per conoscere meglio questa figura ci siamo recati all’abbazia delle tre fontane, luogo dove secondo la tradizione l’apostolo venne decapitato. In questa oasi di pace e tranquillità, situata proprio al centro di Roma, don Danilo Innocenzi ci ha raccontato in modo dettagliato la vita di Paolo; da giovane fu allievo del maestro più famoso e saggio del mondo ebraico dell’epoca e a Gerusalemme conobbe i cristiani che identificò come setta pericolosa dentro il giudaismo da estirpare con ogni mezzo. Con questa convinzione iniziò le sue persecuzioni ai cristiani con ogni sorta di tortura, fino ad arrivare all’omicidio.

Come può un criminale, un assassino essere proclamato Santo? Non esistono peccati tanto gravi da impedire che Dio raggiunga l’uomo e gli proponga la sua salvezza; nonostante il suo passato, Paolo è stato senz’altro il più grande missionario di tutti i tempi. Egli non conobbe Gesù personalmente, ma per la sua folgorante chiamata sulla via di Damasco, ne divenne un discepolo fra i più grandi! E questa storia così particolare può parlare anche alla nostra vita, a noi che nonostante la nostra piccolezza, la nostra fragilità e le nostre ferite, siamo chiamati dal Signore a compiere le sue opere visto che paradossalmente proprio queste fragilità possono diventare il luogo di incontro con Lui!

La domenica, dopo la Santa Messa presieduta dal nostro Vescovo che ci ha accompagnato durante tutto il pellegrinaggio, ci siamo recati alla basilica di San Pietro dove abbiamo visitato e pregato sulla tomba dell’altro grande discepolo di Gesù. Un’altra preziosa testimonianza di ciò che può fare il Signore con noi se solo proviamo a metterci un po’ in gioco per Lui: Pietro era un umile pescatore e il Signore lo ha fatto diventare il fondatore della sua Chiesa! Forse era anche questo il senso dell’augurio che il Papa ci ha rivolto durante il Regina Coeli: “Siate cristiani coraggiosi e testimoni di speranza”: noi giovani non dobbiamo aver paura dei condizionamenti e delle soluzioni a portata di mano che ci dà il mondo, ma dobbiamo fidarci della Parola di Dio e, sull’esempio di questi Santi che hanno cambiato la storia, farci testimoni di Gesù Risorto, perché solo così potremo avere una vita bella, piena e lasciare il segno!

 

AUTORE: Giulia Raspetti