È il 9 agosto 1915, cento anni fa. L’Italia è in guerra, molti padri di famiglia sono chiamati alle armi: chi penserà ai loro figli? Mons. Carlo Liviero, vescovo di Città di Castello, proclamato beato nel 2007. Un Pastore che – direbbe Papa Francesco – “odora di pecora” perché è tutt’uno con i problemi e i bisogni del suo popolo, apre un luogo di accoglienza per gli orfani derelitti della guerra: l’ospizio “Sacro Cuore”. Vuole essere lui un padre per loro. I bambini bisognosi di cure e di affetto sono accolti e custoditi da cinque giovani donne, che diventeranno le prime Piccole Ancelle. Nel giorno della loro vestizione religiosa il fondatore spiega il significato del nome: “Piccole serve, voi siete venute a portare l’opera vostra per il bene delle anime”. Le suore dovranno essere semplici e umili, per occuparsi di “tutte le opere di cristiana carità” (cfr. Lettera a Benedetto XV), in particolare dei bambini e dei poveri.
Oggi siamo chiamate a riscoprire e mantenere viva l’ispirazione evangelica delle origini: un carisma di carità e di amore che attinge alla compassione e alla tenerezza del cuore di Cristo ed è rivolto ai piccoli, ai sofferenti, ai poveri, agli emarginati. Come allora, andiamo, “piccole suore”, per il mondo. Siamo 250 e siamo presenti in Italia, in Albania, in Svizzera, in Kenya, in Ecuador, adeguando ai tempi e ai luoghi il carisma ereditato dal fondatore. Dalla quotidiana partecipazione all’eucaristia attingiamo l’energia apostolica e la gioia di donarci ai fratelli. In Umbria siamo presenti a Città di Castello nella casa madre: qui la comunità è abbastanza numerosa, e tutte, con la preghiera adorante o con il servizio, cerchiamo di “essere profeti che testimoniano come Gesù ha vissuto su questa terra”, secondo l’invito di Papa Francesco. Ci proponiamo di tener vivo l’impegno educativo lasciato dal fondatore, operando nella scuola primaria e dell’infanzia, con particolare attenzione ai bambini più indifesi.
Nel rinascimentale palazzo Tini ha sede un pensionato per persone anziane, una “scuola” ove si impara a prendersi cura della persona nella sua totalità. Dal 2005 il vecchio Orto della cera, luogo delle origini, accoglie ora due comunità educative permanenti per minori in disagio familiare e sociale. Di recente è stata aperta una casa di accoglienza per donne in difficoltà. Vengono accolte donne che rimangono sole per problemi familiari, economici, abitativi e di coppia. Donne diverse per età, lingua, cultura, che hanno subìto violenze, e quindi costrette a scappare di casa. Inoltre in casa madre, essendoci spazi adeguati, si accolgono anche gruppi ecclesiali in cerca di un luogo adatto per la preghiera, per condividere la Parola di Dio, per incontrare il Signore e incontrarsi tra loro. Sempre in Umbria ci sono altre tre comunità, nelle parrocchie di Selci, di Pistrino e Scheggia, dove le suore si occupano dell’educazione dei piccoli nella scuola dell’infanzia e operano nell’attività pastorale parrocchiale.
Nella ricorrenza del centenario di fondazione prende forma una nuova espressione del carisma: la condivisione carismatica di laici che simpatizzano con lo stile di vita del beato Carlo Liviero. Con questa apertura e ricchezza, le Piccole Ancelle continuano a scrivere pagine di storia nella Chiesa, una storia di misericordia, di tenera compassione verso i piccoli della terra di ogni tempo e luogo. Papa Bergoglio nell’Anno della vita consacrata ci invita a “Svegliare il mondo”, ossia a rimettere la nostra vita sull’“ora di Dio” e rispondere con audacia alle necessità della Chiesa. Essere disponibili a camminare con Cristo dentro la Storia, non a rinchiuderci nelle certezze di ciò che abbiamo già sperimentato, ma avere volontà e coraggio di intraprendere strade nuove per raggiungere tutti. Siamo invitate a riscoprire la bellezza dell’appartenenza a Cristo, una bellezza che scaturisce da un rapporto personale profondo con Dio e che non sempre riusciamo a far emergere.