Come nelle altre zone pastorali della diocesi, anche in quelle di San Giustino – Citerna e della zona sud sono state promosse varie iniziative pastorali rivolte ai giovani. Avviati ormai da molti anni, i campi estivi a livello zonale rappresentano uno dei maggiori momenti di comunione delle parrocchie della zona pastorale e divengono occasione di aiuto reciproco, di condivisione di esperienze, di fraternità sia per i giovani che vi partecipano che per i sacerdoti e gli animatori pastorali che vi sono impegnati.
Il primo campo estivo si è tenuto, in due turni, al monte Fumaiolo (22-29 giugno, 29 giugno – 6 luglio). Durante le due settimane i ragazzi delle scuole medie e dell’ultima classe delle elementari sono stati invitati a riflettere partendo da un dato a tutti noto: il cartone animato del ladro Lupin. Come Lupin ruba tesori e scassa casseforti, anche i ragazzi sono stati aiutati a trovare in Gesù il vero tesoro della vita, senza però ricorrere ai travestimenti di del ladro, ma rimanendo se stessi. Un modo, questo, per fare capire ai ragazzi l’importanza di conoscere se stessi e i propri talenti, mettendoli in guardia dal rischio di conformarsi ai modelli stereotipati offerti loro dalla società. Il secondo campo, per i giovani delle scuole superiori, si è tenuto a Strabatenza, località dell’Appennino forlivese, da tempo frequentata per questo genere di iniziative da parte di gruppi della diocesi. Il tema di questo campo è stato l’amicizia, amicizia con Dio e con i fratelli, vissuta alla sequela di Gesù, amico, maestro e Signore. In entrambi i casi non sono mancate escursioni lungo i sentieri dell’Appennino tosco-romagnolo. In totale sono stati coinvolti oltre un centinaio di ragazzi e giovani delle parrocchie di San Giustino, Cospaia, Selci, Lama, Pistrino, Fighille, Citerna e Cerbara. Alla preparazione e allo svolgimento dei campi hanno lavorato vari sacerdoti della zona (don Samuele Biondini, don Nazzareno Marconi, don Francesco Cosa, don Stefano Sipos, don Antonio Ferrini), due seminaristi e alcuni animatori.
Al termine dei campi, valutati positivamente da partecipanti e organizzatori, è stato espresso da molti il desiderio che momenti di incontro a livello zonale possano essere ripetuti, come accaduto anche in passato, pure nel corso dell’anno, e proprio questo sarà uno degli impegni delle parrocchie della zona San Giustino – Citerna per il prossimo anno pastorale. Zona sud Si è svolto dal 6 al 13 luglio a Caprese Michelangelo il campeggio dei ragazzi delle parrocchie della zona pastorale sud. Oltre 60 tra ragazzi delle scuole medie ed i loro animatori sono stati ospiti del centro pastorale di Zenzano, di proprietà della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Per tutta la durata del campeggio i ragazzi sono stati condotti a scoprire le zone attorno a Caprese fino al santuario francescano della Verna. Proprio il monte dove Francesco ricevette le stigmate ha permesso alla comitiva guidata da don Alberto Gildoni, da pochi giorni nuovo vice parroco di Trestina, di riflettere su questo aspetto dell’amore di Cristo che ha impresso con i segni della passione il corpo dei santi. L’uscita alla Verna “per una coincidenza” si è tenuta proprio il 9 luglio, festa di Santa Veronica, anch’essa segnata dalle stigmate. I ragazzi che hanno partecipato al campeggio provenivano dalle parrocchie di Trestina, Calzolaro, Nestoro, Sansecondo, San Leo Bastia, Badia Petroia, Petrelle, San Biagio e Promano.
Le giornate di campeggio, oltre al gioco e alle passeggiate, sono state caratterizzate dalla preghiera. All’inizio e al termine di ogni giorno i ragazzi sono stati invitati a pregare e a ringraziare il Signore. Tre incontri sono stati riservati alla riflessione che si è sviluppata attorno a tre caratteri della vita di Gesù: tutti i partecipanti al campo sono stati invitati a confrontare la loro vita con quella del Signore che era “altruista”, “libero” e “ottimista”. Domenica 13 luglio il campeggio si è concluso alla chiesa della Madonna della Selva, poco distante da Caprese, da poco riaperta al culto. Lì don Alberto Gildoni ha celebrato la messa alla quale hanno partecipato tutti gli animatori, i ragazzi e i loro genitori. Al termine della messa un pic-nic tra il bosco dove è immersa la chiesa ha fissato la fine dell’esperienza.