La Prima guerra mondiale nei documenti dei soldati eugubini custodite nell’Archivio e nella biblioteca diocesana. È la significativa esperienza vissuta negli splendidi ambienti di via Federico da Montefeltro dai ragazzi della III B della scuola secondaria di primo grado di Ponte Felcino, sezione dell’istituto comprensivo 14 di Perugia diretto da Marta Boriosi. Accompagnati dagli insegnanti Giuseppe Tufo e Micaela Conti e dall’assistente Barbara Gotti, gli studenti hanno potuto approfondire e ampliare le ricerche per il concorso “Esploratori della memoria” promosso dall’Anmig (Associazione mutilati e invalidi di guerra).
È stata l’occasione per portare in primo piano personaggi quali il vescovo Beniamino Ubaldi, Gaetano Leonardi, don Pirro Scavizzi (1884-1964) di cui è in corso da anni il processo di beatificazione. Introdotto dal saluto del vescovo Ceccobelli e della direttrice Anna Maria Trepaoli, l’incontro ha visto susseguirsi vari interventi. Il bibliotecario Filippo Paciotti ha fornito notizie sui cappellani militari e sui preti-soldato, mostrando alcune “lastre in vetro” scattate dai cappellani militari dei Canonici regolari lateranensi con immagini di vita quotidiana del campo e scene di combattimento. Ha illustrato la rivista Il prete al campo di cui era collaboratore don Scavizzi.
L’archivista Anna Radicchi ha presentato la figura del cappellano militare Beniamino Ubaldi, vescovo di Gubbio dal 1932 al 1965, commentando i suoi diari e mostrando alcuni suoi documenti come il libretto personale, la tessera di riconoscimento e il testamento. L’aiuto bibliotecario Giorgio Cardoni ha raccontato la momentanea riconciliazione tra soldati nemici sul fronte occidentale nella tregua di Natale del 1916. Giacomo Marinelli Andreoli, direttore dell’emittente locale Trg, ha parlato del Col di Lana e della festa dei Ceri svoltasi a Pian dei Salesei il 15 maggio 1917 per iniziativa dei militari eugubini.
Marzia e Alessandro Leonardi, pronipoti di Gaetano Leonardi, hanno ricostruito la figura e l’opera del giovane sottotenente di Fanteria, caduto sull’Isonzo, attraverso documenti lettere, fotografie, quaderni biografici e cartoline. A suo nome sono state istituite borse di studio al liceo Mazzatinti. Giacomo Faramelli infine ha mostrato mappe sulle zone di guerra da lui ricostruite, e narrato i particolari della ritirata di Caporetto.