“Tutti da questo incontro dobbiamo trarre la necessità di sottoscrivere tacitamente un impegno: continuare a tenere vivo lo sforzo per il riconoscimento dei diritti di ogni popolo, seguire una via giusta, per tutti i giorni che saranno necessari, non solo nei giorni di guerra, ma per quelli che serviranno alla paziente ricostruzione dopo i danni compiuti da questo esercizio della volontà di potenza”. Queste le parole del sindaco di Terni, Paolo Raffaelli, che sintetizzano il senso dell’incontro di mercoledì 19 marzo, quale appello congiunto per la pace della città e della Chiesa di Terni, che ha riunito rappresentanti delle istituzioni civili e religiose, del mondo associazionistico e del volontariato. Un incontro per dire ancora una volta sì a una pace giusta e no ad una guerra ingiusta, ma anche per continuare a lavorare insieme, giorno per giorno, a dissipare le nubi che gravano sul mondo. Riflettere sui propri doveri davanti a Dio, alla storia e alla propria coscienza e impegnarsi in fattivi negoziati che non significano umiliarsi, ma lavorare con responsabilità per la pace. “Noi diciamo no a questa guerra, sì a tutti gli sforzi anche forti e decisi perché si disarmino coloro che possono far male al mondo intero, perché il terrorismo va vinto con intelligenza e non con la irresponsabile semplificazione dei bombardamenti, che uccidono migliaia e migliaia di vittime innocenti – ha sottolineato il vescovo mons. Paglia – Noi crediamo al dialogo, per dare spazio all’intelligenza dell’uomo, per un fare un gesto o dire una parola di pace”. Il che fare oggi di fronte a questo conflitto? E’ mantenere viva la luce del dialogo della reciproca comprensione, del riconoscersi nell’altro, di comprenderne le ragioni, per mostrare con le armi del dialogo e della parola l’impegno per la pace, per manifestare apertamente il sentimento di una città che si è mostrata da sempre solidale e dialogante. Ecco allora che è tornata a brillare la stella di Miranda, ecco che sono state accese nella notte le luci di ogni casa a simboleggiare il non fare una guerra al buio ma illuminare la pace, ecco allora ogni giorno a mezzogiorno il suono a distesa delle campane e delle sirene della città per rompere il silenzio, ecco allora le fiaccolate, i presidi per la pace e punti informativi in piazza. Per i credenti l’invito e l’impegno è soprattutto rivolto alla preghiera e alla penitenza, esplicitamente fatto dal vescovo ad ogni cristiano, perché, ogni parrocchia e comunità, in ogni celebrazione delle Messe festive e feriali e di altri incontri di preghiera preghi per la pace, per l’Iraq e per la Terra Santa. Nel sito internet della diocesi è stato aperto un apposito spazio per inviare le proprie preghiere per la pace come a voler creare una comunione visibile di preghiera.
La stella Miranda brillerà per la pace
Appello congiunto per la pace di Sindaco e Vescovo
AUTORE:
Elisabetta Lomoro