Non cercano solo tetto e cibo ma un onesto avvenire

La vicenda dei ragazzi romeni trovati in baracche a Perugia e accolti dalla Caritas

La loro storia è circolata ormai per tutta l’Umbria. Magari è arrivata anche in Romania, la loro patria. E’ la storia di dodici ragazzi romeni, tutti minorenni, che si sono ritrovati a doversi mantenere da soli da quando i loro congiunti adulti, che li avevano portati in Italia, sono stati forzosamente rimpatriati. Così, si sono ritrovati soli, guidati dal più “forte” del gruppo.Forse nessuno ci aveva fatto caso, vedendoli ai semafori a chiedere l’elemosina, o quando andavano a cercare lavoro alla giornata… saranno stati considerati solo alcuni tra i tanti immigrati che girano in città in cerca di fortuna. L’unica differenza è che la loro età va dai 14 ai 17 anni. Sono proprio come i nostri ragazzi, che però a questa età vanno a scuola e non devono preoccuparsi per mantenersi la vita. Sono giunti in Italia in tempi diversi, e finalmente qualcuno si è accorto di loro. Un controllo di polizia e carabinieri, nelle baracche costruite alla meno peggio tra i palazzi di via Settevalli, e si sono ritrovati al centro dell’attenzione pubblica.Ma l’attenzione pubblica non basta. I ragazzi hanno passato le prime due notti al Centro internazionale di accoglienza ed ora si trovano alla casa Caritas di “Sant’Anna dei Servitori”, mentre le due giovanissime ragazze stanno altrove. Il Tribunale dei minorenni, infatti, li ha affidati in un primo momento alla Caritas diocesana, anche se l’arcivescovo, mons. Giuseppe Chiaretti, ha già fatto appello alla comunità cristiana e civile tutta di “farsi seriamente carico di questi ragazzi”. Intanto, i giovani hanno appena iniziato dei corsi in una scuola serale, ma il loro desiderio è quello di trovare lavoro anche come manovali. Non vogliono andare a chiedere l’elemosina! “Questi ragazzi non ci chiedono altro che dar loro i mezzi per costruirsi onestamente un avvenire”, ha detto ancora l’Arcivescovo in occasione dell’incontro che sabato scorso ha avuto con loro in Curia. Per quasi un’ora, infatti, mons. Chiaretti si è intrattenuto con loro ascoltando le loro storie e i loro racconti sulla vita difficile in Romania. Ma non hanno perso la loro gioia giovanile, come si è visto anche dalle immagini televisive, riprese al Centro di accoglienza. Con il loro stentato italiano, e con gesti semplici, hanno espresso la loro gratitudine all’Arcivescovo per essere stati accolti così. Ora, anche il Comune si è detto disposto ad occuparsi di questi ragazzi, così che il Tribunale dei minori li ha affidati ai Servizi sociali dello stesso. La Caritas, invece, si occuperà della loro accoglienza.

AUTORE: F.A.