Apre nuove prospettive per la sanità del territorio il “sì” della Commissione “di congruità” dell’Inail per l’ospedale unico di Branca. E’ il momento della gratitudine e dei progetti futuri. “E’ un passaggio importante e delicato, che segna un punto fermo, fuga qualche strumentale ombra di troppo – ha dichiarato il sindaco di Gubbio Orfeo Goracci – ridando fiducia e certezza alle popolazioni dell’eugubino-gualdese ed agli operatori della sanità, rassicurati sul proprio futuro professionale”. Archiviata una fase istruttoria “durata a lungo”, non per la “validità della scelta e del progetto”, ma per le “vicende interne dell’Inail”, il Sindaco aggiunge “Ora si potrà procedere sulla strada della realizzazione del nuovo ospedale; evitando di azzardare date o scadenze, si può parlare di inizio lavori entro qualche mese e non certamente anni”. Goracci coglie l’occasione per “ringraziare tutti coloro che, a vari livelli istituzionali e politici” si sono “adoperati per conseguire il risultato positivo che registriamo”. Conclude con l’impegno di “tenere alta l’attenzione”, sicuro “che l’aggregazione territoriale sarà la più rapida possibile”. Per il direttore generale dell’Usl n.1 Enrico Alessandro si “apre una fase altrettanto importante per vedere avviati i lavori”, “perseguire la integrazione”, “valorizzare al meglio le risorse operative, professionali e tecnologiche esistenti” negli ospedali di Gubbio e Gualdo Tadino. Deve essere proprio questo, ormai, l’obiettivo primario e l’impegno unitario di tutti; utilizzare la transizione per “riempire” di contenuti l’ospedale unico. E’ indispensabile infatti mettere fin da ora le premesse per un futuro vitale e ricco di prospettive, consolidando un rapporto fiduciario tra la popolazione e l’organizzazione medica del territorio per evitare poi rincorse sempre pericolose e dall’esito incerto. La situazione attuale non è delle più rosee; significativo al proposito il raffronto operato dal segretario della Cisl aziendale Giancarlo Bellucci tra la situazione attuale e quella che nel 1996 registravano gli ospedali di Gubbio, Gualdo Tadino, Città di Castello. Figure apicali, responsabili di servizi, unità operative e funzionali semplici sono cresciute a Città di Castello (da 18 a 24), diminuite a Gubbio (da 24 a 19) ed a Gualdo Tadino, transitate nel frattempo nell’Usl n.3. Altri problemi sono emersi di recente: il servizio di senologia, pure dotato dal volontariato di un ecografo di ultima generazione, si vede costretto a sospendere il programma di “screening della mammella” per mancanza di personale, il “118” registra consensi e risultati con una formula che garantisce efficienza e qualità, ma l’organico è sottostimato.C’è poi da approfondire i contenuti del Piano Sanitario Regionale per verificare se le preoccupazioni e le polemiche esplose all’apparire della prima “bozza” e tacitate poi come semplici errori di stampa (ricordate la polemica su Gubbio ospedale o meno di Dea?), abbiano ancora qualche fondamento. Il “sì” dell’Inail, insomma, responsabilizza il comprensorio più di quanto non sembri.
“Ora si può procedere alla realizzazione del nuovo ospedale”
Il comprensorio e il "sì" dell'Inail. Soddisfazione del sindaco Goracci
AUTORE:
G.B.