Immigrati: risposte entro l’anno E lo Sportello raddoppia l’orario

Saranno esaminate quasi 14mila domande di regolarizzazione in Umbria.Il punto con Vincenzo Fersoco

Dopo sei mesi dall’entrata in vigore della cosiddetta legge “Bossi-Fini” (“Disposizioni contro le immigrazioni clandestine”), l’obiettivo del governo nazionale, è quello di giungere entro il 2003 alla regolarizzazione di tutti i lavoratori extracomunitari che ne potevano fare richiesta perché in possesso dei requisiti di legge. Questo è quanto ha sottolineato Vincenzo Fersoco, dirigente dello “Sportello unico per l’immigrazione” di Perugia, dove è attivo lo sportello polifunzionale adibito alla regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari. Fersoco fa il punto della situazione nella nostra regione, sulla base dei dati aggiornati al 4 marzo 2003 (che per maggior chiarezza sono stati riassunti nella tabella). Complessivamente, in Italia, sono state presentate oltre 700.000 domande di regolarizzazione; in Umbria 13.852, di cui, nella provincia di Perugia, ne sono state regolarizzate 500, per la maggior parte colf e badanti, e le convocazioni (cioè, quando la Prefettura invita le parti a presentarsi presso lo Sportello) sono già state programmate da oggi fino ad aprile. Per accelerare il procedimento, dal 17 marzo le convocazioni avverranno anche di pomeriggio, ed in prospettiva, la Prefettura potrebbe istituire una seconda unità operativa che permetterà di dimezzare i tempi. Infatti, per i lavoratori extracomunitari i tempi sono essenziali in particolare nel caso in cui dovessero perdere il lavoro quando ancora non si è concluso l’iter della loro domanda (si veda il box). Più velocemente vengono regolarizzati, altrettanto velocemente otterranno il “contratto di soggiorno”. E solo con questo tipo di contratto sono lavoratori equiparati ai lavoratori italiani, con gli stessi diritti e doveri. Ma perché, da settembre ad oggi, la regolarizzazione è stata portata a termine per sole 500 domande su 10.387? Il dirigente, non nascondendo le iniziali difficoltà ma neanche il grande impegno che insieme ai suoi collaboratori mette nel lavoro quotidiano del suo ufficio, spiega che da Poste Italiane le domande sono arrivate con un mese di ritardo dalla scadenza della presentazione dei kit (novembre 2002), a causa dei non pochi problemi del “lettore ottico” che, leggendo male nomi e cognomi dei richiedenti la regolarizzazione, ne ha ritardato gli accertamenti anagrafici. I funzionari avevano previsto mezz’ora di tempo per completare l’iter di ogni colloquio con il datore di lavoro e il lavoratore straniero, quando in realtà occorreva metà tempo. Pertanto, solo in un secondo momento, i funzionari hanno iniziato a programmare i colloqui con intervalli di tempo minori per poter esaminare ed approvare il maggior numero possibile di domande. All’interno dello sportello unico – ha precisato Fersoco – è compreso lo sportello polifunzionale, che ha il compito di regolarizzare i lavoratori extracomunitari, nel quale convergono più uffici, la Prefettura, che verifica l’ammissibilità delle domande; Poste italiane, che provvedono alla convocazione e alla tenuta dell’archivio nazionale di tutte le domande di regolarizzazione; la Questura, che rilascia il permesso di soggiorno; l’Agenzia delle entrate, che rilascia il codice fiscale al lavoratore; la Direzione provinciale del lavoro per la sottoscrizione del contratto di soggiorno, firmato dal datore di lavoro e dal lavoratore; l’Inps, che permette al datore di lavoro di aprire la posizione pensionistica del lavoratore. Gli uffici sono tutti su un unico piano dell’edificio, ed in un quarto d’ora la pratica è conclusa. Lo sportello è stato attivato in tutte le prefetture del nostro paese secondo quanto disposto dalla legge stessa, e, sottolinea il dirigente, una volta che saranno emanati i decreti attuativi della cosiddetta legge Bossi-Fini, l’ufficio dello sportello unico per l’immigrazione, sarà l’ufficio presso il quale si incontreranno la domanda e l’offerta dei lavoratori extracomunitari.

AUTORE: Simonetta Cinaglia