Giovedì 15 gennaio, nella la casa diocesana di Spagliagrano di Todi si è svolto il ritiro spirituale mensile del clero della diocesi.
L’incontro ha avuto inizio, come di consueto, con l’adorazione e la preghiera dell’ora media. Alla lettura breve, il vescovo Benedetto Tuzia ha dettato una riflessione spirituale sulle parole affettuose e impegnative: “Ravviva il dono di Dio che è in te” che san Paolo rivolge a Timoteo, il quale, rispondendo al dono di Dio, compie un servizio ecclesiale.
“In questo servizio – ha detto mons. Tuzia – vogliamo vedere la partecipazione a quel sacerdozio ministeriale di cui il Signore ci ha fatto grazia, e che in Lui ci unisce e ci accomuna. Un dono che può perdere forza e luminosità; ciò può accadere quando non si avverte più quella forza per la fatica delle responsabilità. Si cade nella solitudine per la impossibilità di rivolgersi a chi può dare consigli, e per la negligenza nella pratica spirituale quotidiana”.
Successivamente, in sala convegni, è stato trattato il tema della carità diocesana. Marcello Rinaldi, presidente della Caritas diocesana, e don Marco Gasparri, vicario episcopale per la carità, hanno presentato i dati più rilevanti relativi alle attività dei centri Caritas 2014.
Oggi sul territorio sono aumentati, rispetto al primo Rapporto (del 2013), i punti di rilevazione. Sono presenti infatti sul territorio i Centri di accoglienza di Orvieto, Todi, Acquasparta, Collepepe, Villa San Faustino, mense di Orvieto e Todi, il Centro rifugiati e richiedenti asilo di Todi, il “Progetto tratta” di Todi e il “Progetto carcere” di Orvieto. Questi centri offrono un’immagine articolata e realistica dei bisogni che “gli ultimi della fila” esprimono quando bussano alla porta delle chiese e delle Caritas.
Per i relatori, anche il 2014 è stato un anno assai denso di impegni, orientati secondo una triplice dimensione: la presenza nello spazio civile, nella comunità ecclesiale e, in primo luogo, accanto a chi soffre ed è nel bisogno.
Di seguito, alcuni dati particolarmente significativi registrati nell’anno 2014: 36.001 interventi per beni e servizi materiali; 11.508 pernottamenti; 51.910 micro-interventi, di cui 11.501 per l’accoglienza a lungo termine e 32.428 i pasti erogati. Va osservato che la domanda più alta è rappresentata dalla fascia di età compresa tra 25 e 34 anni, con 15.856 passaggi.
Le opere-segno della Caritas diocesana si prefiggono di animare il territorio e di offrire un percorso e uno spazio di evangelizzazione. Vorrebbero narrare la capacità della fede cristiana di essere accanto all’Uomo contemporaneo e, in particolare, alle sue fragilità.