Vigili con poco buon senso

Diceva Cartesio che la ricchezza meglio distribuita nel mondo è il buon senso, perché nessuno si lamenta mai di averne ricevuto in sorte meno di quanto gli serva. Potrebbe essere una battuta di spirito, ma Cartesio ci credeva davvero. Però, il fatto che Tizio e Caio siano convinti di avere tutto il buon senso di cui hanno bisogno non significa che ce l’abbiano veramente. Sperimentiamo ogni giorno quanti sbagli si commettono, quante sofferenze si procurano solo perché a qualcuno è mancata una briciola di buon senso.

Certo, a volte le tragedie accadono a causa di follie criminali, di sanguinari fanatismi contro i quali il buon senso nulla potrebbe; e questo può essere stato il caso della Seconda guerra mondiale. Ma la Prima guerra mondiale, di cui ricorre il centenario, non si può spiegare che come frutto di una mancanza collettiva del più semplice buon senso, se per “buon senso” s’intende la capacità di capire che ciò che stai per fare per danneggiare il tuo prossimo danneggerà anzitutto te. Solo dopo i lutti delle due guerre mondiali gli europei hanno finalmente capito che unirsi pacificamente era meglio per tutti; ma intanto i danni erano fatti.

Se possiamo accostare alla tragedia la farsa, questo è stato anche il caso dei vigili urbani di Roma che la notte di san Silvestro, in massa, hanno presentato un certificato medico per schivare il servizio straordinario che gli toccava. Possibile che non capissero che la cosa gli si sarebbe rivoltata contro? Non c’era bisogno di tirare in campo l’eroismo di chi si sacrifica, al di sopra del proprio dovere, per il bene comune. Non c’era bisogno neppure di invocare l’ordinaria correttezza e onestà di chi, essendo pagato per fare una cosa, la fa (la morale di san Giovanni Battista!). Bastava, appunto, il buon senso: non fare il furbo, perché non ti conviene.

Il furbo vede solo il proprio vantaggio immediato, mentre, se guardasse appena un centimetro più in là, si accorgerebbe che l’onestà lo ripagherebbe di più. Nel caso dei vigili di Roma, tutta l’Italia ha gridato allo scandalo, ma – generalmente parlando – la furbizia è più ammirata dell’onestà.

E il buon senso latita.

AUTORE: Pier Giorgio Lignani