La sala teatro delle Suore di Gesù Bambino, a pochi passi dalla basilica di Santa Maria degli Angeli, era piena di gente attenta e curiosa di ascoltare il racconto del Sinodo sulla famiglia dall’unica coppia chiamata a parteciparvi in qualità di “esperti“, i coniugi Pina e Franco Miano. Domenica 28 dicembre scorso, nonostante il freddo e la neve, temuta e in alcune zone caduta tanto da sconsigliare agli eugubini di muoversi, la Festa della famiglia, prima “edizione” regionale, è stata un’esperienza positiva.
Stefano e Barbara Rossi, coordinatori con don Fabrizio Crocioni della Commissione Ceu per la Famiglia e la vita, presieduta dal vescovo mons. Domenico Sorrentino, hanno accolto le famiglie dando loro appuntamento alla seconda edizione sottolineando la positività di questo primo apertosi con la preghiera nella Basilica della Porziuncola, proseguito con la testimonianza dei coniugi Miano e svoltosi tutto nel segno della condivisione e dell’amicizia, presenti anche i vescovi umbri.
La testimonianza di Franco e Pina Miano sul tema dell’incontro, “Famiglia scuola di umanità”, è stata seguita con attenzione e interesse e la sala si è particolarmente “riscaldata” quando si è aperto alle domande che hanno espresso interesse per i lavori del Sinodo sia in termini di contenuti che di esperienza.
“Il Sinodo ci ha detto che non sono in discussione le grandi verità ma il come mettere insieme verità e misericordia” aveva detto Franco Miano all’inizio della sua testimonianza. Tema ripreso nelle risposte. “Il Sinodo ha tracciato la via della ‘cura’ del farsi presenti anzitutto con la vicinanza prima che con il giudizio tagliente”, ha detto Franco, ricordando che “c’è uno spazio enorme di azione che riguarda il ‘prima’ del matrimonio come anche il ‘prima’ della crisi”. E gli strumenti per intervenire, ha aggiunto, “li abbiamo e sono la preghiera, la testimonianza e la cura degli altri”.
“Il Sinodo è stato chiaro – ha aggiunto – non tutto è sullo stesso piano ma ci è chiesto di avere a cuore il destino di tutti, ci chiede e ci insegna a ‘camminare insieme’” ricordando che “l’attenzione alla famiglia è compito di tutti e non è delegabile”.
Pina ha sottolineato come la loro presenza al Sinodo in qualità di “esperti” non era dovuta al fatto di essere docente universitari ma in quanto “coniugi e genitori, sposati da 25 anni” e per queste ragioni invitati come “esperti” a collaborare con la Segreteria del Sinodo. “Abbiamo vissuto una straordinaria esperienza di Chiesa” in cui si respirava lo spirito del Concilio. Il Sinodo, ha aggiuntom, non ha “definito” ma ha “tracciato uno stile, quello del Vangelo, quello di Dio che volge il suo sguardo su di noi e ci ama”.
A chi osservava che in sala c’erano soprattutto coppie impegnate nella Chiesa e che si dovrebbe parlare a chi è “fuori”, Pina ha ricordato che “non ci sono famiglie cristiane ‘perfette’” e che “la bellezza della famiglia va continuamente riscoperta per riscoprire continuamente che voler bene all’altro (marito, moglie, figli, suoceri …) è davvero una grazia di Dio”. “L’esperienza vera della trascendenza di Dio – ha aggiunto – si sperimenta nella ‘incondizionatezza’, nell’amore dato senza porre condizioni”, come Dio fa con noi.
Del Papa hanno sottolineato il suo essersi messo “in ascolto” anch’egli delle voci del Sinodo.
L’incontro si è concluso con la preghiera del vespro presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti il quale ha ricordato la concretezza della Santa famiglia di Nazaret che ha affrontato una vita fatta anche di difficoltà come quando sono dovuti fuggire in Egitto, esuli e perseguitati, come lo sono tante famiglie anche oggi, ma in cui “Maria si è affidata a Giuseppe e Giuseppe a Maria, e insieme si affidavano a Dio e Dio a loro”.
Ascolta qui la testimonianza e le risposte alle domande
Testimonianza_Pina_e_Franco_Miano
Pina e Franco Miano: Risposte1
Pina e Franco Miano: Risposte2