Organizzata e voluta dall’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti, la “marcia per la vita” si è svolta domenica 2 febbraio alle ore 17 da piazza Italia a piazza IV Novembre. I partecipanti arrivano piano, in silenzio, portando uno striscione che si allunga da parte a parte di Corso Vannucci, sul quale è scritto: “Nel rispetto dei diritti umani il segreto della vera pace” (Giovanni Paolo II). Nella penombra di un crepuscolo gelido i bimbi avanzano con le loro famiglie e sono felici: anche il freddo è una cosa straordinaria per loro! Hanno al collo un fischietto e tutti insieme, fischiando a pieni polmoni, salutano l’Arcivescovo, che viene loro incontro, vestito dei sacri paramenti, per accogliere tutti i pellegrini della vita. Il saluto dell’Arcivescovo è stato soprattutto un gioioso abbraccio a tutti i bimbi. Si canta, si prega Gesù, luce del mondo e di ogni creatura che nasce. Tutti i bimbi stanno in cerchio con l’Arcivescovo nel mezzo, accanto al pilastro sopra il quale l’immagine di Maria Madre delle Grazie, con le mani benedicenti, sembra presiedere a questo momento di liturgia e di gioia. Nel canto e nella preghiera, invitati gioiosamente dall’Arcivescovo, i piccoli e i grandi alzano in alto le loro candele, che sembrano brillare ancora di più come per illuminare il nostro cammino. Un altro squillo vigoroso dei fischietti, e poi tutti si avviano verso l’altare maggiore per la celebrazione della messa. In sintonia con il potente fischio fatto dai giovani, l’Arcivescovo, nell’omelia, esorta Perugia a volersi risvegliare e riacquistare consapevolezza del rischio di estinguersi per mancanza di figli, e a non adagiarsi in un sonno di morte. “Perugia e l’Umbria stanno morendo – ha detto – perché sono al penultimo posto per la natalità e al secondo posto per l’aborto. Quando non c’è vita, come nel nostro caso, c’è una morte lenta della società. La vostra presenza testimonia la vita e la vostra passeggiata con i bambini è stata una ‘protesta’ per gridare anche a Perugia, come si è fatto oggi in tutta Italia, che ‘della vita non si fa mercato'”. Presenta poi, in cifre, alla comunità perugina, i dati relativi alla grande sofferenza e difficoltà dei figli dei separati: due quadri che non lasciano spazio a equivoci o illusioni di sorta! “Sono sempre più i casi di giovani – ha detto mons. Chiaretti – che cercano ‘distrazioni’ in gesti e comportamenti devianti. Quanti di questi ragazzi incontriamo ogni giorno per strada barcollanti, con lo sguardo spento…, che vanno incontro alla morte?”. La processione offertoriale è carica di segni e simboli, fra i quali due colombe bianche che ricordano l’offerta fatta al Tempio di Gerusalemme dalla Sacra Famiglia per il riscatto di Gesù. La liturgia, costellata da canti e mottetti, dove i bambini restano i protagonisti, si conclude con il volo delle due colombe ma, essendo oramai le 19 di sera, una ha cercato di rientrare in cattedrale e l’altra si è posata sulla spalla destra dell’Arcivescovo! Maria Pia BusinelliFesta anche a Città della Pieve al santuario della Madonna di Fatima”La festa della vita, quasi una provocazione al nostro mondo che predica troppo spesso la cultura della morte”. Questo il messaggio forte che don Marco Merlini, rettore del Santuario della Madonna di Fatima a Città della Pieve e responsabile delle attività giovanili zonali, ha lanciato durante la Celebrazione eucaristica di domenica 2 febbraio, che ha raccolto nel santuario tanti ragazzi da tutte le parrocchie della zona pastorale. Gli autobus da Pozzuolo, Castiglione del Lago, Petrignano, Macchie, Panicarola, Paciano e Sanfatucchio hanno accompagnato al santuario pievese, dedicato dall’arcivescovo mons. Chiaretti proprio ai fanciulli, circa 150 fra giovani e bambini. Un messaggio di speranza a questi giovani, ma anche un monito a proteggere la vita e custodirla dal sorgere del sole al tramonto perché Dio ha riposto delle speranze in questo dono che ci ha fatto. Gli adolescenti del gruppo parrocchiale pievese avevano preparato l’animazione della giornata fin dalla scorsa settimana con una serie di segni per l’offertorio, fra gli altri una mamma incinta che accompagnava per mano l’altro figlio salvato alla vita attraverso l’adozione.Per il pranzo le volontarie della parrocchia hanno sfamato grandi e piccini nel centro pastorale “Beati Fanciulli” dove gli animatori scout del gruppo pievese “Monti del Trasimeno” avevano organizzato giochi per tutti. La giornata di gioia trascorsa insieme, segnata da un tiepido sole invernale, si è conclusa rientrando in Santuario all’altare dei “Santi Fanciulli”, di fronte alla pala realizzata dal maestro pievese Antonio Marroni, che opera nella città aprendo il suo studio anche ai ragazzi e li conduce come amorevole padre verso la scoperta delle maraviglie del bello e dell’arte. Qui don Marco, ha sostato con particolare attenzione, ricordando ai presenti le storie di spontaneità e semplicità che hanno fatto di quei piccoli dei santi, ricordando ai ragazzi presenti che è più importante essere che apparire e che la vita, sull’esempio di questi bambini, va spesa e vissuta per Gesù. Attraverso questa giornata di festa, che ha raccolto come in una famiglia tante delle realtà giovanili della zona, il “sì alla vita” è stato seminato nei cuori dei piccoli.
Bambini con i fischietti in bocca hanno sfilato fino alla cattedrale
Giornata in difesa della vita. Il Vescovo: "Perugia e l'Umbria stanno morendo"
AUTORE:
Gaetano Fiacconi