Kenia: una speranza nuova nel segno dell’arcobaleno

Le elezioni del 2002 hanno portato una ventata di ottimismo nel paese africano

Il cambiamento lo si desiderava da tanto. E che questa volta sarebbe finalmente stata quella buona, lo si percepiva perfin nell’aria. E a dire il vero, per chi, che come me, aveva vissuto da vicino le elezioni del ’92 e del ’97, con le annesse efferatezze operate dal partito al potere sulla popolazione civile e contro le Chiese, le elezioni del 2002 sono parse davvero come un sogno che si è realizzato. I segni di novità? Primo fra tutti l’atmosfera di libertà con la quale si sono svolti sia i lavori pre-elezioni e soprattutto la mancanza di violenza, minaccie ed estorsioni a ciò che potremmo dire era di ostacolo ad una nuova vittoria del regime di Moi. Non morti, non case bruciate, non minaccie, non polizia che arresta e imprigiona i cittadini. L’Opposizione politica, formata da diversi partiti, è stata viva e dinamica, sia nelle città come Nairobi, Kisumu e Mombasa, come nei più sperduti villaggi nelle zone rurali. Bisogna tener presente che sin dal ’97 vari gruppi sociali ed ecclesiali si erano impegnati seriamente a tenere viva la consapevolezza nella popolazione circa la necessità di un voto ‘diverso’ nel 2002. La gente, nelle chiese come nelle riunioni private, ha preso sul serio la sfida. Ed ha iniziato a rispondere a “tono” quando il Presidente uscente ha preteso di imporre al paese il suo successore nella persona di Uhuru Kenyatta, figlio del primo presidente, Jomo Kenyatta. Un altro segno: il sorgere di un unico grande partito di opposizione nato dal convergere di 13 partiti con il preciso obiettivo di sloggiare il Kanu (Kenya african national unity) al potere dal 1963. Il nuovo partito: Narc (National alliance rainbow coalition) ha scelto l’arcobaleno come suo simbolo per comunicare un messaggio chiaro circa l’urgenza di far fronte al regime in carica nel nome dell’unità nazionale. Il simbolo dell’ arcobaleno rievoca grandi emozioni e sogni in molti paesi d’Africa. Essa fu usata e lanciata da Martin Luter King negli anni ’60 per combattere la segregazione razziale negli Stati Uniti, e poi da Desmond Tutu, nel 1980 per combattere l’apartheid in Sud Africa. Ed infine, un altro segno quanto mai significativo del bisogno di cambiare è stato il rifiuto della gente a “vendere” il proprio voto in cambio di qualche kilo di zucchero o pacchetto di riso. PRIORITÈ URGENTIPER IL NUOVO GOVERNOIl Narc ha stravinto e la sua è più che la vittoria di un partito! E’ la conquista di una visione, di uno stile di governo, e del desiderio di unità e collaborazione presente in milioni di persone che da anni erano sotto il giogo di un governo facile nel fomentare la divisione e le pulizie cosidette etniche. Questo al suo interno. Ma se guardiamo anche fuori i suoi confini, sappiamo bene che il Kenya è circondato da nazioni tormentate da guerre e lotte interne: Somalia, Uganda, Sudan, Rwanda, Congo. Non vogliamo fare la stessa fine. Il Parlamento è radicalmente rinnovato da moltissime faccie nuove e una ben definita presenza femminile: 16 donne. Il Governo del presidente Kibaki, all’indomani della presa ufficiale del suo mandato, è partito con la marcia alta per soddisfare le numerose urgenze e le esigentisssime aspettative popolari, come pure l’impegno a mantenere le promesse del manifesto elettore. I settori prioritari di azione sono cinque: educazione elementare accessibile a tutti, rimessa in funzione degli ospedali pubblici, lotta alla corruzione del sistema giudiziario e di polizia, impegno per la stesura e approvazione della nuova costituzione, e risistemazione della rete stradale dissestata oltre ogni dire. Certo, non sarà facile soddisfare tutte le esigenze anche le più legittime in tempi brevi. ANCHE PER NOI MISSIONARI SI APRE UN’ ERA NUOVAOra più che mai, siamo chiamati ad operare a favore dell’unità tra i vari gruppi presenti nel Paese, creando ponti di solidarietà e collaborazione reciproca. La democrazia esige una grande dose di ascolto reciproco, di rispetto di fondo delle opinioni di tutti, e soprattutto, un’attenzione particolarissima verso quelle fasce della popolazione che più sono state impoverite da una politica basata sull’arricchimento personale dei capi di turno. A questo riguardo, sarà importante aiutare la gente a far pace col passato e a sentirsi protagonisti in prima linea nella costruzione di una società basata sui valori del Regno, quali la giustizia, la pace, e la cura del creato. Un compito davvero entusiasmante e che sento di portare avanti ogni giorno anche a nome vostro.

AUTORE: Francesco Pierli