Sono sessantatré i piccoli comuni umbri che potranno beneficiare della legge Realacci – Bocchino approvata alla Camera martedì scorso. 13mila abitanti che tra qualche anno potrebbero trovarsi in più numerosa compagnia se le misure messe in campo dalla legge si dimostreranno efficaci. Alla Domus Pacis di Assisi, al convegno “La rete dei ‘Nuovi empori’ della Piccola grande Italia” promosso da Conad – Pac2000 e Legambiente, sabato 18, c’era anche il ministro per le politiche agricole e forestali Gianni Alemanno che non ha esitato a definire la legge “un’ottima iniziativa sottoscritta da tutti i gruppi parlamentari” tanto che è “la prima legge partita dall’opposizione approvata alla Camera”. La legge punta a tutelare i comuni con meno di cinquemila abitanti, il 70% degli 8100 comuni italiani, ha spiegato il primo firmatario della legge Ermete Realacci presidente di Legambiente, è un “investimento sull’Italia” che consentirà, tra le molte cose, di iscrivere i figli all’anagrafe del proprio comune e non più al comune sede dell’ospedale, ma che prevede anche un trattamento fiscale differenziato per i punti commerciali dei piccoli centri. Lo scopo è quello di conservare la presenza dell’uomo nelle zone montane e ad alto rischio idrogeologico perché, ed è proprio Legambiente a dirlo, solo così si tutela il territorio. E non è una contraddizione, se l’Italia con la Francia è il paese europeo più densamente abitato e più ricco di diversità biologiche, proprio grazie ai presidi territoriali dei piccoli centri che tramandano tradizioni Doc. Il progetto di Legambiente è di tradurre le molte piccole potenzialità in risorse economiche che hanno anche un valore sociale. Ci sta anche il Ministro ad “introdurre la logica del bilancio sociale dell’impresa, e non solo economico, prevedendo anche agevolazioni dello Stato e sostenendo la cooperazione tra imprese”. Il riferimento è ai “nuovi empori” che nei piccoli centri potranno offrire accanto alle merci più varie e i prodotti tipici una postazione multiservizi telematica dove poter pagare anche le bollette. Sì al sostegno al piccolo commercio anche dalla Regione dell’Umbria nei piccoli comuni ma anche dei centri storici delle grandi città, perché, dice l’assessore regionale alla formazione e politiche sociali, Gaia Grossi, i negozi di prossimità svolgono una funzione sociale anche consentendo agli anziani di uscire per fare la spesa sotto casa conservando una loro autonomia. Il progetto del “nuovo emporio” è condiviso da Pac 2000, la cooperativa nata in Umbria venti anni fa dall’iniziativa di tre dettaglianti per contrastare il monopolio dei pochi grossisti. Oggi approvvigiona oltre 1000 punti vendita di varie dimensioni ma tutti “hanno origini comuni di piccoli commercianti” commenta il presidente Leonardo Antonini che a Governo e Enti locali chiede di capire e sostenere i piccoli punti vendita. “Tutto ciò che serve a rivitalizzare e tutelare il territorio è seguito con attenzione” dalla Chiesa, ha detto don Domenico Sigalini, vice assistente generale di Azione cattolica, ricordando la presenza capillare della Chiesa sul territorio con le sue ventottomila parrocchie. Una presenza cui la legge Realacci- Bocchino, fa espresso riferimento nella valorizzazione e tutela del patrimonio artistico dei piccoli centri.
Il territorio si tutela se c’è l’uomo Arriva il sostegno ai piccoli comuni
Ad Assisi Legambiente e Pac2000 presentano i "nuovi empori"
AUTORE:
Maria Rita Valli