“Come si deprime una conquista di civiltà”: un tema che potremmo tranquillamente assegnare al movimento “Femen”, sicuri che lo svolgerebbe egregiamente.
Il femminismo è stato anche da noi un grande movimento di liberazione, anche se è nato fuori della Chiesa o addirittura contro la Chiesa (come molti altri movimenti di liberazione). Ne avevamo davvero bisogno, dopo che per secoli la condizione femminile è stata una condizione emarginante, ‘grazie’ anche a una malintesa interpretazione del messaggio cristiano.
La condizione femminile: il complesso di norme, usi, costumi e leggi che nel nostro Occidente hanno riguardato il ruolo della donna nella società. Per secoli alla donna abbiamo riconosciuto solo le capacità e i ruoli che non potevamo non riconoscerle: la procreazione (almeno finché gli uomini non avessero imparato loro a partorire), la cura della prole (almeno finché gli uomini non potessero disporre di mammelle capaci di erogare su ciucciata il latte nella misura giusta). I movimenti di emancipazione femminile, con la loro tenace rivendicazione di un’uguaglianza formale e sostanziale tra la donna e l’uomo, ha fatto registrare negli ultimi secoli un successo dopo l’altro.
Ma le ultime performance del più giovane di questi movimenti, Femen, ha gravemente depresso quelle grandi conquiste di civiltà. Femen è nato a Kiev nel 2008, anche sulla scia di un moto di ribellione contro il fatto che, dopo il crollo del muro di Berlino nel 1989, l’Ucraina sembrava destinata a diventare una meta preferita del turismo sessuale. Hai capito? Sono improvvisamente diventati poveri, gli ucraini, e allora alcuni dei nostri più assidui sporcaccioni, tutti rigorosamente anonimi, hanno pensato di dare loro “un aiutino” attraverso le loro donne più belle, o anche solo più disponibili. “No!” ha detto Femen. Forte. Ma quell’iniziale, forte moto di rivolta morale è caduto nel dimenticatoio, e oggi le attiviste di Femen organizzano spettacoli che sono un palmo al di sotto della stupidità più stupida che l’uomo abbia compiuto nei secoli dei secoli, amen. Che strazio!
Uno di questi spettacoli l’hanno inscenato venerdì 14 novembre in piazza San Pietro. Al fine di protestare contro Papa Francesco, “che parla come un politico” (!?!), tre belle ragazze ucraine si sono denudate davanti all’obelisco. Era presente (notizia strettamente riservata) un critico d’arte che ha subito pensato di metterle in contatto, come modelle, con un suo amico scultore, che da anni ha in animo di rieditare in stile moderno la Venere callipigia. Niente da fare, Perché loro da quelle parti, obbedienti all’orrendo Satana che hanno nel cuore, loro ci infilano… oggetti religiosi.