“Se n’è andato un pezzo di storia”, è stata questa la frase ricorrente pronunciata da chi apprendeva, da messaggi continui di parenti e amici, della scomparsa di don Eusebio Severini. “Un pezzo di storia”, ove l’ultima parola non rappresenta solo l’insieme di fatti e vicende che hanno caratterizzato le comunità della Valnerina e dell’Umbria, ma la storia più grande, cioè il vissuto, l’esperienza, le difficoltà, le gioie di persone e famiglie di numerose e intere generazioni che nel parroco di San Pellegrino di Norcia hanno trovato, ogni giorno e in tutti i giorni della propria vita, un porto sicuro, una fonte di saggezza, una solida personalità e, soprattutto, un esempio quotidiano e concreto di costante preghiera e completo affidamento a Dio. Saggezza, preghiera e cultura: queste le caratteristiche peculiari che don Eusebio possedeva e difendeva, soprattutto negli ultimi anni, quando il relativismo antropologico, spirituale e sociale rischiava e rischia di minare le fondamenta non solo della comunità ecclesiale, ma generalmente umana. Una delle sue ultime fotografie lo ritrae con la sua tonaca da “prete di campagna” d’altri tempi – e, per questo, negli attuali quanto mai necessario e prezioso – e un libro in mano: don Eusebio incarnava, cioè, anche quello spirito benedettino la cui aria respirava ogni giorno. “Ora, lege et labora”: anche a lui si può grandemente applicare questa Regola di sapienza e di vita che ha trasmesso a tutti, credenti e non credenti vicini e lontani.
Norcia. Don Eusebio Severini se n’è andato: una vita santa, un pezzo di storia
AUTORE:
Federica Mancinelli