Quest’anno i riti religiosi in onore dei santi Florido e Amanzio, patroni di Città di Castello, hanno avuto inizio con un concerto nella basilica cattedrale.
Il 9 novembre, nel coro del duomo, hanno trovato posto cantori e orchestra di due complessi musicali: quello della schola cantorum “Anton Maria Abbatini”, con l’orchestra della stessa, e quello della Cappella musicale della basilica papale di San Francesco in Assisi. Formata, la prima, da circa trenta coristi e diretta dal maestro Alessandro Bianconi; di origini molto antiche la seconda, di cui è direttore padre Giuseppe Magrino.
Per l’occasione ha diretto entrambi i complessi il maestro Bianconi. Un concerto seguito con grande attenzione dal pubblico che aveva riempito la chiesa. Il programma comprendeva il Beatus vir – RV 597 di Antonio Vivaldi, musicato per soli, doppio coro e doppia orchestra, e il Magnificat – BWV 243 di Johann Sebastian Bach, composto per orchestra, coro a cinque voci e cinque solisti. Nelle voci soliste di entrambi i lavori si sono esibiti Chiara Franceschelli e Klara Luznik, soprani, Elisabetta Pallucchi, contralto, David Sotgiu, tenore, Daniele Bonacci, basso.
Prima dell’inizio il presidente della corale “Anton Maria Abbatini”, Claudio Tomasucci, ha ringraziato quanti intervenuti. Presente alla cerimonia il vescovo mons. Domenico Cancian, che ha preso la parola per ricordare la festa dei santi patroni, profondamente sentita dalla città, e porgere l’augurio di buon lavoro alle due scuole musicali.
Vi è stata quindi l’esecuzione del Beatus vir di Vivaldi. Iniziando con un coro completo, si è proseguito con un’interpretazione dell’orchestra, oltre che delle voci sole via via alternatesi, sempre aderendo – con grande sensibilità – alla struttura dell’opera vivaldiana.
Una breve pausa e qualche mutamento nell’organico, quindi il Magnificat di Bach, una delle più importanti opere vocali del compositore tedesco. Iniziata anche questa con coro completo, poi c’è stato anche qui molto spazio per le voci soliste, tra cui un molto apprezzato duetto fra contralto e tenore. Da osservare che la posizione, peraltro necessaria, in cui erano posti i complessi musicali era acusticamente più favorevole alla esecuzione del Magnificat che non alle pur apprezzatissime tonalità di Vivaldi.
La magistrale direzione del maestro Bianconi ha fatto sì che vi fosse comunque sempre una stretta partecipazione del pubblico alle opere eseguite. Molti, moltissimi applausi, e un richiesto bis.