Dal prossimo 14 gennaio al 18 marzo 2003 (ogni martedì dalle ore 17 alle 19), presso la Formazione del personale dell’Azienda ospedaliera di Perugia (via Cotani, 21), si terrà il ciclo di incontro gratuito dal titolo “Assistere il malato di Azheimer” rivolto a familiari dei pazienti o “care-giver informali”. E’ un ciclo di dieci “lezioni” conoscitive e formative incentrate sulla “gestione” del malato, che vedrà, in qualità di docenti, figure professionali diverse: neurologo, geriatra, psichiatra, medico di base, neuropsicologo, psicologo, fisioterapista, terapista occupazionale, infermiere, assistente sociale, volontario. Questo ciclo è organizzato dall’Azienda ospedaliera perugina con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e nasce su proposta delle associazioni delle famiglie di malati Alzheimer (Amata-Umbria e Aima-Perugia). Rientra nell’ambito delle iniziative, promosse dalla stessa Azienda ospedaliera, a favore del malato di Alzheimer e delle famiglie che si trovano quotidianamente a gestire questa patologia che in Umbria, attualmente, si manifesta nell’1% della popolazione. Soddisfazione per l’iniziativa l’esprime la presidente di Amata-Umbria, la geriatra Annalisa Longo, nel sottolineare “quanto sia importante per queste due associazioni, da anni impegnate accanto ai malati e ai loro familiari, vedere accolta la proposta da parte dell’Azienda ospedaliera, perché è un ulteriore riconoscimento e apprezzamento della loro opera di assistenza socio-sanitaria fin qui svolta. Ma è anche uno stimolo – aggiunge la dott.ssa Longo – a proseguire in questa giusta direzione e ad ampliare la collaborazione tra le due associazioni e le Aziende sanitarie pubbliche”. Il “corso di formazione”, spiega Alessandro Truffarelli, direttore generale dell’Azienda ospedaliera perugina, “è pensato come autentico servizio all’utente; esiste, infatti, l’irrinunciabile necessità per il familiare (il cosiddetto “care-giver informale”) di avere quel bagaglio composito di conoscenze che gli permetta di frapporsi utilmente tra il proprio congiunto malato ed il resto del mondo”. “Solo attraverso una migliore conoscenza del problema potrà raggiungersi un’adeguata e dignitosa assistenza al paziente. In questo contesto – aggiunge Truffarelli – la “tecnicizzazione” delle figure di assistenza, primo fra tutti i “care-giver informale”, è una tappa fondamentale affinché l’onda culturale sull’argomento raggiunga tutti e faciliti la soluzione socio-sanitaria della malattia di Alzheimer”.
Promosso dalla Asl corso per chi assiste il malato di Alzheimer
Soddisfatte Amata e Aima
AUTORE:
Riccardo Liguori