Un ritratto inedito di Niccolò Machiavelli, l’autore de Il Principe, una delle opere tra le più note della letteratura italiana, è il protagonista principale della mostra che viene inaugurata oggi, venerdì 31 ottobre, su “Machiavelli e il mestiere delle armi. Guerra, arti e potere nell’Umbria del Rinascimento”. Sede privilegiata è palazzo Baldeschi al Corso, della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, che promuove l’esposizione in collaborazione con la Fondazione CariPerugia Arte.
L’opera potrebbe essere il primo ritratto in ordine di tempo del politico fiorentino (che si affianca agli altri cinque conosciuti) trovato in una collezione privata in Florida e acquistato su eBay dal politologo e collezionista Alessandro Campi, docente all’Università di Perugia.
La tavola con il ritratto, restaurata, risalente alla metà del Cinquecento, è stata già presentata alla stampa al Complesso del Vittoriano di Roma lunedì 27 ottobre (dove lo scorso anno una mostra itinerante di grande successo ha celebrato il V centenario della stesura de Il Principe), a cui sono intervenuti Giuliano Amato, Alessandro Campi, Sergio Rizzo e Claudio Strinati.
Strinati, storico e critico d’arte, già soprintendente del Polo museale romano, lo ha collocato nella bottega di Giorgio Vasari: “Ci troviamo di fronte ad un suo stretto collaboratore – ha detto – dalla mano più mossa e fluida, piuttosto raffinato nella modellazione della materia pittorica, di mano veloce e sintetica”. Secondo lo storico è di un giovanissimo spagnolo suo allievo Pedro Rubiales, chiamato in Italia Roviale Spagnolo. La tavola è perfettamente leggibile. Machiavelli è ritratto di profilo, genere riservato secondo la tradizione rinascimentale, alle celebrazioni. Il fatto curioso – ha spiegato Strinati – è che questo ritratto non ne presenta comunque le caratteristiche di imperturbabilità e inespressività, bensì lo sguardo è vivace e reattivo.
La mostra, attraverso dipinti e stampe, libri e pubblicazioni d’epoca, monete e materiali multimediali, provenienti prevalentemente dalle raccolte dell’Umbria, documenterà i legami di Machiavelli con il territorio umbro, che sono più di quelli che si pensa, e come spesso l’attività politica e diplomatica di Machiavelli si sia intrecciata con le vicende storiche dell’Umbria.
L’esposizione sarà anche l’occasione per illustrare una fase dell’Umbria – tra il XV e il XVI secolo – che è stata tra le più turbolente, caratterizzata dalla presenza di capitani di ventura quali Braccio da Montone, Niccolò Piccinino, Bartolomeo d’Alviano, Giampaolo Baglioni e il Gattamelata di cui verranno esposti i ritratti dell’epoca. Si potranno inoltre ammirare dipinti di Matteo da Gualdo, del Perugino, del Pintoricchio, di Signorelli, di Berto di Giovanni, di Annibale Brugnoli, di Domenico Bruschi e di Salvatore Fiume.
Curatori della mostra, che si protrarrà fino al 25 gennaio, sono Alessandro Campi, Erminia Irace, Francesco Federico Mancini, Maurizio Tarantino.